giovedì 15 dicembre 2011

Goodbye, Covent Garden!

Ultimo giorno negli uffici Expedia di Covent Garden.

Domani una giornata di lavoro da casa per tutti noi, e da lunedi nei nostri nuovi, meravigliosi uffici di Angel (http://www.angelbuilding.com/)

Siamo tutti impazienti: i nuovi uffici sono quanto di piu' moderno, innovativo, colorato possiamo aspettarci. Si passa da 20 a 60 conference rooms, abbiamo un terrazzo enorme dove potremo anche lavorare, quando fara' bello (quei 3 giorni all'anno).



E pero'...per 2 anni e mezzo questi uffici di Covent Garden sono stati la mia casa. Soprattutto quando la casa vera la stavo cambiando e avevo bisogno di punti di riferimento.

Avevo le foto dei miei meravigliosi nipoti e delle loro stupende evoluzioni sul pannello di fronte a me. Avevo la bottiglia di aceto, la senape, il dolcificante liquido e la crusca d'avena che mi sono valsi 14 chili in meno su un angolo della mia megascrivania.



Qui dentro ho visto il mio team cambiare, crescere. Ho riso tanto, almeno una volta al giorno. Mi sono stressata oltre misura, e ho pianto un paio di volte (ma solo perche' ho visto colleghe andarsene).



Sotto la mia scrivania ho accumulato ombrelli e scarpe, e nel cassetto profumi e creme.



Qui dentro sono cresciuta. Ho raggiunto risultati che non credevo possibili, e lontani anni luce dalla mia vita precedente. Mi sono spinta oltre quello che credevo potessi fare, e ho scoperto che invece potevo farlo, e pure bene.



Mi mancheranno questi uffici. Porto con me le persone, i quadri che amiamo, gli orologi che segnano le ore dei nostri uffici in giro per il mondo, e le foto dei miei cuccioli adorati che mi faranno compagnia anche nel nuovo ufficio. Portiamo con noi il nostro essere una squadra forte e affiatata, e le nostre risate improvvise.



Ma si sa, che io mi affeziono anche ai luoghi, e dunque oggi sono nostalgica e un po' triste.



Ciao, uffici di Covent Garden! Le persone di Facebook si siederanno ai nostri posti, ma diciamocelo, che per queste mura non sara' affatto la stessa cosa!





mercoledì 7 dicembre 2011

Natale (senza albero di)

Sto con uno che non ama il Natale. Che soffre la corsa ai regali. Che detesta le decorazioni.
Non che odi questo periodo dell'anno: Gian proprio non lo capisce. Non vede perche' io debba arrivare a casa carica di pacchetti, debba fare pensieri persino al collega in ufficio. Non capisce soprattutto perche' debba inondare la casa di musiche natalizie (I Cavalieri del Re - che natale sarebbe senza "la mia mamma mi ha comprato l'albero, oggi stesso lo preparero'..."?) e ogni anno voglia mettere decorazioni. Cosa che non si verifica mai.

Tenetevi forte e non commuovetevi per quello che sto per dire: io non ho un albero di Natale a casa mia. Ne avevo uno, comprato da Gian stesso ad un evento di beneficenza. Era piu' beneficenza a colui che si e' liberato dell'albero, pero'. Perche' era talmente brutto che col trasloco io stessa ho voluto liberarmene.
Lo scorso anno siamo tornati in Italia per Natale, dunque "Cosa vuoi fare l'albero che tanto lo fai, partiamo e poi quando torniamo devi pure disfarlo?"
Quest'anno, stessa scena.
Solo che a Natale saremo a Londra. E quindi mi fa tristezza stare senza albero. Ne ho comprato uno di legno da Muji. Superstilizzato. Ma almeno complementa le candele e il cuore rosso di campanelli alla porta. E fa un mezzo natale stiracchiato.

L'amica Fosca queste cose le sa. E dunque oggi mi manda la foto che pubblico di seguito. Col mio albero di natale dei sogni.


Col messaggio seguente: "E' simile a quello visto stamattina, le decorazioni sono differenti perche' quelle che ho visto erano interamente swarovski.... immaginalo vicino alla tua tua porta-finestra, canti natalizi, la neve che scende... e Gian che lo minaccia con la mazza da golf :) "

Grazie Fosca, hai reso l'idea. E hai colto nel segno. Questo albero bellissimo restera' solo nei miei sogni.

giovedì 1 dicembre 2011

E poi (riferito al post precedente)

E poi un mattino ti alzi, presto come al solito. Dopo una doccia e il solito rito (parrucco/trucco/vestiario), ti siedi sul divano a bere caffe' mentre guardi le mail della notte (si', lavorare per una societa' americana che ha gli uffici a 8 ore di distanza da te fa fare anche questo). Nella tua casa bianca che piu' bianca non si puo'. Con Gian che ancora dorme, che si sa che i vostru bioritmi non saranno mai allineati. E le macchine che cominciano a passare, fuori dalla finestra. E allora ti assale quella sensazione di casa. Magari non casa come "casa-per-sempre"; non casa come "li'-mi-devono-prendere-indietro-per-forza" (che e' la cosa piu' meravigliosa che ci sia al mondo). Non casa come "arrivata-a-casa". Ma casa dove ti senti bene. Protetta. Casa che ti sei costruita (beh, molta di questa casa sono idee di Gian, ma le notti insonni sui progetti le ho condivise anche io, magari addormentandomi sull'angolo del tavolo). Casa che "finalmente-sta-giornata-e'-finita". Casa che "finalmente-e'-venerdi'-e-domani-sto-a-casa". Ecco, quella sensazione bella e rassicurante di avere un posto dove finire e cominciare le tue gionate.
E allora no, che non e' poi male. Anche se nessuno apre la porta per fartici entrare ma ci devi entrare di tuo.
Buon venerdi', mondo.

lunedì 28 novembre 2011

Casa

Ci sono cose che danno la sensazione di casa, piu' di altre.
Il caffe' del mattino. Il freddo pungente. La nebbia. Un bimbo con cui faticherai a costruire ogni singolo istante del vostro rapporto a distanza, eppure fatto di un amore cosi' grande che ritentare ogni volta sara' solo un piacere. Le chiacchiere sedute sul pavimento. La mano di mia nonna che stringe la mia, e Gian che cerca i miei occhi sorridendomi. Le lamentele sul mio disordine. Il nostro essere famiglia allargata, ad ogni ora del giorno e della notte. I viaggi dall'aeroporto con mio papa'. E quelli in macchina con mia mamma, a recuperare il tempo lontane. Le tante case in cui mi sento "tornata". Le amiche di sempre con le quali riprendo un discorso mai interrotto. Lasciare scorrere il tempo. Andarsene, sperando gia' di tornare.


Sui sedili di un taxi, con Gian. Londra, 10 di sera. Di ritorno dall'aeroporto.

M - Gian, ma tu quando torni a Londra, pensi che torni a casa?
G - Si'. Londra e' casa. Anche Londra e' casa. Tu no?
M - Non so. Non credo. Lo e'. In qualche modo. Londra mi fa battere forte il cuore ogni volta che torno. La vedo diversa. Cerco di riconoscerla. E di esserne all'altezza. Ma Brembio e' la casa dove mi rilasso. Dove non devo essere niente di diverso da me stessa. Dove posso semplicemente non fare sforzi, ed essere amata incondizionatamente.
G - Sei strana tu.
M - Lo scopri ora?
G - No. L'ho sempre saputo.
...

mercoledì 23 novembre 2011

Calcoli e dintorni

I numeri non sono mai stati il mio forte.
Questo lo sa anche Gian, che tutte le volte che vuole divertirsi mi fa domande che includano calcoli complicati (che su quelli semplici e comuni sono comunque rapida) e analisi dettagliate.

E spesso mi lascio vivere. Presa nella mia quotidianita', non mi rendo conto che ci sono cose che uno deve assolutamente controllare.
E non mi riferisco solo al conto in banca, allo stipendio, alle bollette.
Ad esempio, le ferie.
Ho 25 giorni di ferie all'anno. Piu' 5, che sono il massimo che posso trascinare da un anno all'altro.

Stamane, visto che la fine dell'anno si avvicina e non potro' trascinarmi piu' di 5 giorni, ho calcolato le ferie fatte fin'ora. Grazie al cielo, il sistema di approvazione che abbiamo rende il tutto rapido.
E ho scoperto che:
-fin'ora 16 sono stati i giorni di vacanza fatti.
-per Natale, nel 2011, mi faro' ancora 3 giorni.
-il totale per il 2011 sara' di 19 giorni di ferie. Sommati ai 5 che mi voglio portare nel 2012, fanno 24.
-Questo significa che ho 6 giorni che mi ballano per andare ai 30 che avevo a inizio anno. Una settimana abbondante.

Dato che non andro' in vacanza tra qui e fine anno. Dato che il lavoro mi ancorera' alla scrivania anche piu' del solito. Dato che anche se prendo ferie e sto a casa, poi mi ritrovo online a lavorare...credo di dover fare una chiacchierata col mio capo.
Magari un giorno andra' per lo shopping natalizio - considerando poi che un paio di giorni li devo lavorare da una sorta di bunker per una prova antiterroristica - e uno sara' di certo di lavoro da casa, causa spostamento uffici, non e' che ci sia tanto da stare a sfogliar verze.
Ah, no che questi non sono problemi, ma giusto per dire...non ti rendi conto di quanto il tuo lavoro ti inglobi fino a quando non ti accorgi che hai fatto la meta' delle ferie che dovevi. Triste, eh?

venerdì 18 novembre 2011

E fatevela, sta caragnata natalizia...

...una pubblicita' che sta spezzando cuori qui a Londra.

Meravigliosa, che mi viene da piangere solo a postarla...(tenetevi un fazzoletto vicino :))

http://www.youtube.com/watch?v=pSLOnR1s74o&feature=share

giovedì 17 novembre 2011

Gatto nero, scala o specchio rotto???

Fosca chiedeva aggiornamento del blog a gran voce.
Me lo chiedeva mentre, al telefono, in mezzo alla strada, alle 7.30 di sera, aspettavo che Gian tornasse per cercare di aprire la porta di casa. Che era irrimediabilmente bloccata. E gia’ mi vedevo chiusa fuori sempiternamente, con la spesa a domicilio che doveva arrivare da un momento all’altro. Nemmeno Fosca che rideva alle mie espressioni di totale disinteresse dell’incolumita’ di Gian mi scalfiva (della serie: “Mari, non entrare dalla finestra tu che magra come sei ora, ti spacchi su tutta…” – risposta mia “No, al massimo faccio arrampicare Gian, e se si fa male, pazienza…” – notare come per me l’incolumita’ di Gian venga prima di ogni mio respiro, del mio amore per il cibo e del caffe’ al mattino).

Detto questo, non mi sembrava una serata degna di essere ricordata. Tanto piu’ che Gian, dopo un po’ di fatica con la serratura, questo si’, aveva aperto la porta di casa facendomi dimenticare il panico provato.

Ma la serata prometteva bene.
La spesa era da consegnare dalle 7 alle 9. Ora in genere, sulle due ore, la spesa arriva verso l’ultimo quarto d’ora. Tranne quando arrivi a casa in ritardo. In quell caso, arriva puntualissima alle 7.
Comunque. Sono le 9.10. Gian gia’ ronficchia sul divano.Io lavoro e a quel punto chiamo il customer service. Dove mi dicono belli belli che la spesa e’ in ritardo di 2 ore e 50. Non avete capito male. Non 25 minuti. 2 ore e 50!
Chiedo che la spesa venga cancellata, mi dicono che riferiranno l’indomani mattina. Mi impunto: questo vuol dire che a mezzanotte qualcuno verra’ a suonarmi per venirmi a consegnare una spesa che avevo gia’ cancellato? Pare di si'.
Mentre mi innervosisco al telefono (non con la povera signorina vittima dei soprusi di ogni cliente arrabbiato – con lei cerco di mantenere la calma) va via la luce. La lavatrice si ferma. Siamo al buio pesto. Gian, vuoi per il silenzio improvviso, vuoi per la mia voce alterata, si sveglia e va a controllare che non sia solo casa nostra. E no che non e’ solo casa nostra. E’ tutta la via.
Decine di persone per strada e sui balconi. Domande, viavai, e si scopre che qualche casa piu’ avanti, qualcuno ha dovuto togliere l’elettricita’ per dei lavori. Senza informare. Alle 9.30 di sera. Togliendo la luce a tutta la via.
Cosi siamo qui, senza internet, senza tele, senza luce. Alle 9.30 di sera. Anche senza spesa. Ce ne andiamo a letto e via.
Poi penso: fortuna che siamo entrati in casa. Avremmo anche potuto essere per strada. E forse mi sarei messa a piangere sul serio.
Buona notte.
PS: Alle 10.30 sentiamo bussare alla porta. In maniera concitata. Sempre piu’ forte. Gian si alza, apre…e’ l’omino della spesa (e’ riuscito a entrare, non si sa come dato che i citofoni non funzionano). Ok, la prendiamo. Mettere a posto la spesa al buio pesto e’ un’esperienza che consiglio a tutti, una volta nella vita. Ti riconcilia con le volte che metterla via e basta, alla luce, ti rompe. Non mi lamentero’ mai piu’.

martedì 8 novembre 2011

venerdì 4 novembre 2011

Viaggio

Travelers never think that they are the foreigners. (MC)

I viaggiatori non pensano mai che gli stranieri sono loro. (MC)

giovedì 3 novembre 2011

Edinburgh

Era l'ultimo dell'anno di un paio di anni fa. Faceva freddo ed ho un ricordo sfuocato del tutto. Capodanno di strada. Musica, bancarelle, fuochi d'artificio.

La Malli torna ad Edimburgo. Per vedere se e' vero che in Scozia piove sempre.

mercoledì 26 ottobre 2011

Mi ci son voluti 3 anni!

Questo il tempo impiegato per mandare all'anagrafe degli italiani residenti all'estero la richiesta di cambio residenza.
Fatta esattamente 2 minuti fa.
Perche' tutto sto tempo? Non lo so.
Il procedimento non e' complicato. Si puo' fare via mail. E' piuttosto immediato. Non servono documenti particolari.
E' solo che...la pigrizia, il non fare qualcosa che ha il sapore di definitivo, e anche, perche' no, il volersi sentire piu' in vacanza che in un'altra vita proprio.

Ecco, l'ho fatto. Ho deciso ieri, e cosi', in mezz'ora, ho compilato e raccolto quanto dovevo.
Come mi sento ora? Uguale a prima.
Solo che...votero' qui, e sono da oggi a tutti gli effetti una di quelle che rientrano nelle statistiche dei cuori in fuga. Che lo si sa bene, non e' stato il cervello a portarmi qui (anche se ha poi fatto comodo!)

martedì 25 ottobre 2011

Corsa

"I believe that the Good Lord gave us a finite number of heartbeats and I'm damned if I'm going to use up mine running up and down a street." ~Neil Armstrong, sulla corsa

"Credo che il buon dio ci abbia dato un numero finito di battiti del cuore, e che io sia dannato se usero' tutti i miei correndo su e giu' per una strada."

Una buona scusa da presentare a Gian la prossima volta che i miei 20 minuti striminziti sul tapis roulant lo faranno ridere :)

giovedì 20 ottobre 2011

Se domani il mondo finisse...

...come predisse un profeta riguardo al 21 ottobre, cosa fareste oggi?

Credo poche cose diverse.
Sono a casa, dove posso essere Malli e nient'altro. Che a volte e' estremamente liberatorio.
Mi sono sbaciucchiata all'infinito mio nipote Edolo, e ho avuto la gioia di avere meravigliosi sorrisi in cambio, dopo i primi 5 minuti di studio della mia fisionomia (della serie "Questa devo averla vista da qualche parte...e' una tipa bizzarra...si', ma dove???")
Ho modo di passare del tempo con mia nonna, che non sta bene. Di ridarle parte dell'amore che per 36 anni mi ha dato, sotto forma di coccole, aiuto, sorrisi. Ed e' qualcosa che fa bene soprattutto a me. E' un debito che mai sentiro' di avere ripagato, ma posso cercare di saldare, almeno in parte.
Sono qui, con la famiglia che mi e' capitata, e che amo per come e', e che e' sempre prevedibilmente uguale a se stessa, nonostante il tempo che passa.

Mi mancherebbe un abbraccio con qualche amico e qualche amica che ci sono sempre, nei momenti di bisogno emotivo. Anche a distanza. Anche solo col pensiero.
Mi mancherebbe un sorriso di Louis. Vederlo crescere.
E piu' di tutto, vorrei un abbraccio di Gian, una chiacchiera a modo nostro, una risata di quelle vere che solo lui sa farmi scaturire dall'angolo piu' nascosto del mio cuore.

E a dirla tutta, nient'altro.

lunedì 17 ottobre 2011

Primo giorno

Al mio piccolo batuffolo, e al primo dei suoi primi giorni.
E ce ne saranno tanti, Edolo bello!

Perche' andare all'asilo a 6 mesi e' una cosa meravigliosa, che ti rendera' ancora piu' bello e simpatico. Perche' la tua mamma e il tuo papa' ti stanno crescendo con la consapevolezza che la cosa piu' importante che possono darti, dopo l'amore, sono gli strumenti per affrontare il mondo e la vita.


Ti amo tanto come sempre, ma oggi, piu' degli altri giorni, sono particolarmente orgogliosa di te.

La tua zia Matta

sabato 15 ottobre 2011

venerdì 14 ottobre 2011

Mayo

A quelle amiche (e ce ne sono un paio di cui sono estremamente orgogliosa, L e F...voi sapete chi siete) che hanno deciso di intraprendere il mio percorso Dukan con risultati gia' parecchio buoni, una ricetta veloce e inventata da me: un modo per avere qualcosa a portata di mano quando si ha voglia di schifezzare.

Prendete del tofu, un po' di sale, e della senape in grani (credo funzioni con tutta la senape, ma quella in grani ha sempre il suo perche'). Minipimer a portata di mano e...via, frullate!
Il risultato e' una simil-maionese di un sapore che ha poco da invidiare alla maionese vera.
Ieri sera mi sono condita i surimi, col suddetto intruglio. E pensavo a quante cose si possono fare, dal pinzimonio con verdure a una salsina per il vitello tonnato, magari aggiungendo il tonno...insomma, chi piu' ne ha piu' ne metta. Il tutto, a bassissime calorie, no grassi o zucchero, e soprattutto...zero sensi di colpa! Bon appetit!

martedì 11 ottobre 2011

Pane e dintorni

Lo so, ultimamente sto sempre a parlare di cibo. Il fatto e' che sono totalmente presa da questa dieta che non mi pesa nulla e ogni giorno mi sorprendo di come sia arrivata a farla per caso...

Sto bene, sono superenergica, la mia pelle ha la lucentezza dell'adolescenza (me la canto e me la suono, ma me la cantano e me la suonano ogni mattina anche le mie colleghe), i miei capelli sono sempre piu' belli.

Ma...so anche che il cibo per me e' stato sempre legato piu' al conforto che alla fame. Il cibo mi serve quando sono triste, stressata, annoiata. E soprattutto il cibo che ho evitato negli ultimi due mesi: pane, dolci e pasta.

Dunque: non e' vero che bisogna rinunciare a tutto mentre si sta perdendo peso. Il pane l'ho fatto in casa, ieri sera, con una ricetta da manuale Dukan: crusca d'avena (di cui devo mangiare due cucchiai ogni giorno), crusca di frumento, uova, sale, lievito, philadelphia extra light, yogurt zero grassi...preparate 5 porzioni giornaliere, una mangiata oggi con philadelphia e prosciutto cotto, le altre congelate (mi tocchera' portarle in blocco in ufficio domani perche' le mie colleghe, avendo sentito il profumo del mio pane mentre lo tostavo, mi hanno implorato di portarne a iosa).




Stasera, dopo una bella sessione in palestra, mi toccano gli spaghetti di tofu. Anche qui, qualche idea per renderli appetibili e nutrienti (o Gian mi diventa trasparente, di questo passo) ma sicuramente una trovata unica - pasta a bassissime calorie e praticamente carboidrati e grassi quasi nulli...confidiamo in una salsa che renda il tutto appetitoso!

Io sto esplorando e scoprendo nuove cose. Sto cucinando, cosa che ho sempre limitato al minimo. E sto imparando un sacco di cose nuove sul nostro corpo, come funziona e come si evolve. Ecco, ora ad esempio devo andare. A mangiare la mia pannacotta quotidiana.

sabato 8 ottobre 2011

Dolce sabato mattina a tutti!

Sveglia all'alba - il sabato si fatica a dormire a lungo (sara' che stiamo invecchiando?) - un caffe' preparato immediatamente (una delle poche cose di cui non mi posso privare, il caffe' appena sveglia) e la ricetta "1 minute muffin". Ebbene si, ho trovato questa ricetta per la colazione e devo dire che davvero prende un minuto (beh, forse 2) ed e' esclusivamente proteica, dunque "Dukan friendly"...quindi...avanti con la dieta (questa settimana crollo verticale di un chilo e mezzo...siamo quasi agli sgoccioli :))


Dunque, per chiunque voglia una ricetta soft per il risveglio:

-mischiare in una tazza (tazza per il caffe' grande, o per il caffe' latte...insomma, qualcosa di grandino...):

-2 cucchiai di crusca d'avena (oatbran): per chi fa la Dukan, questa e' la porzione quotidiana da ingurgitare. Per chi non la fa, la crusca d'avena comunque fa superbene perche' abbassa il colesterolo nel sangue - dunque, cercatela al supermercato piu' vicino!

-1 uovo intero

-1/4 di cucchiaio di lievito in polvere

-dolcificante (in polvere o liquido), q.b.

-aromatizzante: potete mettere cacao, io ho messo essenza di cioccolato dietetica, potete usare la vaniglia, o la cannella, o qualsiasi tipo di aromatizzante - oppure fare un muffin salato togliendo il dolcificante e aggiungendo erbette



-Una volta mischiato il tutto accuratamente nella tazza, ponete la tazza nel microonde per 1 minuto (dipende dal microonde, nel mio per 2 minuti).


Osserverete che il composto si gonfia, assume la forma di muffin e quasi si stacca dalla tazza. Quando vi sembra consistente, mettetelo in un piattino...et voila!

Se e' un muffin salato, potete spalmarci del Philadelphia light, e se e' dolce...beh, con una tazza di caffelatte e' sempre buono...Tant'e' vero che parte dei morsi nella foto di seguito sono di Gian e non miei :)


Buona colazione, mondo!

venerdì 7 ottobre 2011

Venerdi

e la voglia di un post leggero e anche un po' superficiale...

Perche' durante la settimana lavoro come una pazza, alzandomi e arrivando in ufficio all'alba e uscendo solo quando la stanchezza fisica supera quella mentale, il venerdi invece non sopporto di stare qui oltre le 5.30...

Perche' ho scoperto mille ricette della dieta Dukan per fare dolci e tutte quelle delizie da eccesso di carboidrati di cui mi sto privando da quasi due mesi (e gli 8 chili andati ne sono felici) mi mancano, e dunque nel weekend vorrei cimentarmi nelle brioche proteiche (che magari vi spiego un'altra volta).

Perche' ho comprato scatole di panno, contenitori, porta-abiti e quant'altro, e vorrei passare qualche ora nel weekend a riordinare il mio armadio, buttare il buttabile, archiviare il troppo largo, e tutte quelle magliette che non mettero' fino a giugno prossimo, ormai.

E perche' ho voglia di svegliarmi tardi la mattina, mangiarmi uova e salmone davanti alla tv, appoggiare la testa sulle gambe di Gian leggendo un libro, mentre lui si guarda una gara di golf...

Insomma, oggi sono semplicemente felice che sia venerdi. Che tra 1 ora e 24 minuti si esca da qui. E che ogni weekend sia in fondo un premio alle fatiche della settimana.
Che poi il lunedi ritrovo la mia energia, e via, verso nuove avventure.

giovedì 6 ottobre 2011

Inspirational

Alcune tra le parole piu' belle di Steve Jobs - morto poche ore fa - dalla celebre conferenza a Stanford:

Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Siate affamati, siate folli.

martedì 4 ottobre 2011

Traguardi

Lui ha un sorriso che ti apre il cuore. Letteralmente. Un sorriso che squarcia ogni nube. Che si infiltra nelle tue giornate come un raggio di sole in agosto.

Lui ha occhi attenti, che frugano i tuoi alla ricerca di risposte, o forse anche solo di domande.

E ha gambe che si muovono in maniera forsennata. E mani che afferrano tutto, oggetti, persone, la vita.

Lui ha gorgheggi strani, sonnolenze mal accolte, e un carattere dominante.

Lui ha il sapore di panna montata. E oggi, ha anche il suo primo dentino.

Una cosa piccola, nel suo percorso di bimbo che fara' 6 mesi domani, ma grande per chi non lo vede crescere e pero' si capacita di tutto quello che si perde per strada.

Ben fatto, Edolone. Continua la tua crescita verso quella meraviglia di essere umano che gia' sei e che ci sorprende ogni giorno di piu'.

Tua zia Malli

lunedì 3 ottobre 2011

Immagini e parole

Il sole che ci accalda e l'aria condizionata della macchina perennement accesa.

La retro piu' difficile da inserire (15 minuti per capire come).

Atmosfera medievale, cottage meravigliosi, passeggiate, risate, ricordi.

Adele che canta: "I wish nothing but the best for you too - sometimes it lasts in love but sometimes it hurts instead". ("Spero solo il meglio per te - a volte dura in amore ma a volte invece fa male" - liberamente tradotta).

Cosa e' stato ieri, cosa ci attende domani.

Un Sunday lunch delizioso in un pub disperso e magico, in quel di Sapperton.

Louis e le sue risate. Louis e il suo pianto quando l'abbiamo salutato per andarcene, strappandoci il cuore.

E' stato un weekend bello e intenso e perfetto. Uno di quelli che avresti voglia di replicare ogni 7 giorni.

lunedì 26 settembre 2011

Nient'altro che noi

E dopo aver messo sotto lo stesso cielo e sotto lo stesso tetto i miei due amori grandi (Gian non se ne avra' a male), Louis e Edo, e averli fatti interagire (o cercato di) - dopo essermi goduta un po' di famiglia nel bianco immacolato della mia casetta, dopo caldo di casa e relax del cuore...dopo 48 meravigliose ore con la Mau, a fare shopping, chiacchierare di tutto e di niente, passare un sabato sera sul divano guardandoci due film da piangere (la Mau sta diventando un pezzo di zucchero filato ogni giorno di piu' :)), insomma a riprenderci un po' del tempo che inevitabilmente si perde per strada (e grazie Mau per fare in modo che questo non accada)...dopo tutto questo, viene il tempo di noi due. Io e Gian.

La mia settimana sara' pesantuccia, tra un offsite a Roma e lavoro da recuperare. Quella sua non sara' da meno, essendo la settimana numero 3 al lavoro nuovo.
E allora, il prossimo weekend, una macchina, la campagna inglese, qualcuna delle nostre canzoni, una cartina, e incredibilmente senza mazze da golf. Solo noi, a zonzo per il verde. A chiacchierare, a raccontarci, a ridere. A riprenderci la magia di essere noi, al di la' della quotidianita' che ti fa apparire tutto come scontato, come certo.

Un weekend per assaporarmi quel "wow" che mi sale alle labbra ogni mattina, quando apro gli occhi.

giovedì 15 settembre 2011

Da nessuna parte

Leggo sempre con un ghigno nascosto i post della mia amica Laura. Ne riconosco lo stile, lo sguardo beffardo sul mondo e quel sarcasmo mai celato...Per problemi tecnici, non riesco mai a commentare. Ma ci sono post che aprono universi di elucubrazioni, emozioni, sentimenti...e a volte vorrei essere ancora a quella scrivania di via Lodino, girarmi leggermente a sinistra e dirle: "No, Laura, non sono d'accordo..." o ridere ed esclamare "Hai assolutamente ragione!"
Leggevo stamane il suo post, divertente e profondo, sull'avere una vita (parafraso) non idilliaca:
http://laura-percaso.blogspot.com/2011/09/conversazione-di-una-sera-di-fine.html


E pensavo che...forse sarebbe diverso in Toscana, Laura, ma forse anche no...che ogni situazione ha i pro e i contro, e non sei mai nel posto giusto, o nel posto che ti fa dire che stai vivendo la tua vita pienamente. Da nessuna parte senti che abbracci tutto quello che puoi.

E te lo dico da qui, nel cuore vibrante di Londra, con le mille possibilita' che mi ha dato e che continua a darmi. Lavoro 12 ore al giorno quando va bene, uscendo di casa giusto in tempo per svegliare Gian con un caffe' e rientrando per aspettarlo e condividere con lui se possibile 2 ore prima di addormentarmi, in genere per sfinimento. Non ho "odore di maialone", ma spesso un clima che mi fa rimpiangere l'attivita' che un tempo le tue ghiandole sudoripare sapevano esercitare (ora sono in perenne letargo), e si', qualche vacanza bella durante l'anno, ma in genere col blackberry acceso e il pc a portata di mano.
Non ho un R che mi chieda di andare dalla nonna, perche' (tra le altre cose) non ho una nonna vicina a casa mia che lo accolga a braccia aperte.
Ti devo scrivere queste cose in un blog, perche' non posso dirti che venerdi sera vengo da te e ne parliamo.
Come vedi, amica, tutto il mondo e' paese. Alla Muzza come a Londra.
Lo so, ognuno ha le sue miserie e soprattutto, alcune piu' "scelte" delle altre.
Ma questo era per dirti...siamo sulla stessa barca, solo una a prua e l'altra a poppa. Che non fa tanta differenza. La differenza la fanno la barca che va o la barca che affonda.
E sappiamo entrambe che siamo troppo toste per farla affondare, 'sta barca.

venerdì 9 settembre 2011

Grazie alla signora Luisa + ricetta del budino "senza sensi di colpa"

Cara signora Luisa B da Brembio (+ marito, chiaramente:):
tante grazie per i Pimientos del Padron (ma so che sono di Padron, localita' geografica, come il suo consorte non ha mancato di farmi sapere!) Li apprezzo davvero tanto! Grazie!
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E passate celebrazioni e anniversari, la Malli, sempre in dieta proteica (con ottimi e sorprendenti risultati, persino Gian ieri mi guardava stupefatto mentre giravo per casa in un abitino di pizzo + scarpe col tacco - cosi, per darmi un po' di motivazione!), ha trovato il modo di farsi una panna cotta tutta proteica - non sa di molto, ma se siete a dieta o volete un dolce a basse calorie e niente grassi e carboidrati, questo e' quello giusto. Inventato di sana pianta (ma non e' nulla di difficile!) - mi permette ogni sera di trangugiare un paio di tazze di similbudino senza colpe, e continuando a perdere peso.
Ingredienti: colla di pesce (quella a fogli, per intenderci) - per le quantita' dipende dalla colla di pesce che prendete. Il mio frigo e' pieno di colla di pesce di vario tipo, dunque ogni volta guardo le istruzioni.
Latte scremato (io uso quello totalmente scremato, potete usare quello parzialmente, o anche quello intero, ma allora che dieta e'? E quindi mangiatevi un bel profiterole che da' piu' soddisfazioni!)
Dolcificante liquido: io lo ordino su Amazon dalla Svizzera, in Italia esiste il Tic - botticine blu. Lo vendono al Bennet, nel caso.
Vaniglia o cannella o chiodi di garofano...

Scaldata il latte - non fatelo bollire, ma rendetelo tiepido. Assolutamente non deve mai bollire!
Ponete i fogli di colla di pesce in acqua, fino a che non si ammorbidiscono e diventano viscidini. Quando e' cosi, tirateli fuori dall'acqua, cercate di strizzarli e buttateli nel latte tiepido per farli sciogliere. Mai bollire l'intruglio, senno' le proprieta' della colla di pesce/gelatina vengono meno.
Aggiungete dolcificante liquido e il tipo di spezia che preferite (io mi sbizzarrisco - a volte vaniglia, a volte cannella, a volte cosi', senza dentro nulla).
Ponete il liquido in contenitori che avrete bagnato internamente con l'acqua.
Mettete in frigorifero (mio padre direbbe: fate prima raffreddare a temperatura ambiente, e poi nel frigo - io sono un po' piu' sbrigativa!)
Dopo 4 o 5 ore, voila'! Un meraviglioso budino e nessun senso di colpa!
Il mio frigo e' pieno, ne mangio uno a pranzo (dopo pranzo!) e un paio dopo cena.
E il dimagrimento non ne risente!
(Per i curiosi...sto seguendo la Dukan).

Provare per credere...e fatemi sapere come va!

mercoledì 7 settembre 2011

3 alla seconda

Hanno superato l’impacciataggine del primo appuntamento, esattamente 9 anni fa, e lentamente hanno cominciato a conoscersi.
Si sono innamorati follemente l’uno dell’altra, senza dirselo, e hanno cercato di vivere alla giornata.
Lui le ha dato leggerezza e coraggio, risvegliando il senso dell’avventura e dell’unicita’ di questa vita.
Lei gli ha dato piedi per terra, colori e sapori, tanta allegria, e gli ha insegnato ad amare incondizionatamente.
Hanno viaggiato, messo alla prova il loro amore con la distanza, capito che per stare bene assieme bisognava prima stare bene con se’ stessi.
Hanno vissuto momenti da favola e affrontato con serenita’ momenti piu’ difficili. Sono cresciuti tenendosi per mano e prendendo l’iniziativa a turno.
Ancora oggi, guardandosi indietro, restano stupiti di fronte alla strada che hanno fatto.
E a quanto siano ancora innamorati e incuriositi l’uno dall’altra, a dispetto del tempo che passa e che li cambia.

Penso spesso ai quei due ragazzini che eravamo quando una sera di 9 anni fa abbiamo deciso di cominciare a raccontarci la vita. Li vedo ancora nei gesti di affetto irruente, nelle risate mai trattenute, nel nostro non voler diventare grandi.
Se solo potessi parlare con loro per un attimo, vorrei dire loro di stare sereni, che il tempo che verra’ sara’ pieno di bellezza.
Ma non possiamo sapere cosa ci attende per il futuro, ed e’ forse questo a contribuire alla bellezza.
Per questi 9 densissimi anni vissuti assieme, provo orgoglio, gioia, gratitudine.
Non era scritto che nella vita dovessimo avere tutto questo. E’ successo a noi, e abbiamo fatto del nostro meglio per meritarcelo.

martedì 6 settembre 2011

Su richiesta della sposa...

...altre foto di sabato – con un messaggio agli sposi – che mi seguono sul blog: non preoccupatevi, che prima o poi le avrete tutte!
Godetevi la Luna di Miele!


























domenica 4 settembre 2011

The BIG DAY

Ecco, il grande giorno e' andato. Dopo mesi di preparativi, acquisti, schemi e discussioni, Michela e Roberto si sono sposati in un'atmosfera gioiosa; tutti ci siamo stretti con grande affetto attorno a loro; ci sono state risate e commozione e canzoni e danze. Insomma, una bella festa come speravo.
Non voglio qui dire di quanto fossero belli gli sposi, ne' della mia tensione da organizzazione dissipatasi solo a tarda notte, ne' delle volte in cui mi sono fermata, ho osservato una situazione e me la sono impressa nella mente e nel cuore. Voglio solo mettere qui qualcuna delle immagini belle di sabato. La spontaneita' della felicita' che c'era nell'aria traspare nelle immagini qui di seguito, e rende qualsiasi commento superfluo.

















martedì 30 agosto 2011

Coi suoi occhi - Edo's eyes

Ciao ciao mare di questa mia prima vacanza, onde forti, sole caldo, crema solare che odio, passeggiate infinite che amo, papa' sempre attorno che amo, mamma sempre pronta a portarmi in giro che amo.

Ciao ciao zio Lele, che sei stato un aiuto prezioso quando ne avevamo bisogno, che mi hai fatto giocare per ore, fatto fare il bagnetto, vedere le macchine, e rattristato con me quando non stavo bene. Ciao ciao zio Lele, compagno di giochi preferito. So che sarai tanto presente anche a casa, ma e' stato bello averti qui con me al risveglio e la sera, all'ora della nanna. Il nostro legame e' davvero speciale.

Ciao ciao zia Malli, che sei venuta da Londra e che di lavoro fai un po' di tutto, dalla spazzina alla fotomodella alla fotografa nelle storie matte della mamma. Ciao ciao zia Matta che mi hai fatto mille foto perche' tu lo dici sempre che il presente e' bellissimo ma i ricordi avranno il sapore dolce dello zucchero filato (che io ancora non conosco) e anche un po' della mia pelle di panna montata. Mi dai sempre tanta energia (forse a volte troppa) e mi fai ridere - mi canti le canzoni e mi fai ballare, e devo dire che non sono triste solo perche' fra poco tempo verro' a trovarti a Londra e a vedere se e' vero, quello che la mamma mi racconta di te.

Ciao ciao nonni, che mi dite che il papa' mi vizia ma poi a viziarmi per primi siete voi, coi vostri baci, le coccole, i tremila "amore grande" che mi dite. So che vi avro' attorno molto, ma e' stato davvero bello sapere di avere voi a diseducarmi, quando la mamma e il papa' erano in vena educativa. So che gioco dovro' fare, d'ora in poi ;) Ciao nonna con cui faccio il vocino dolce, e nonno con cui urlo ormai gia' in dialetto. Ci vediamo a casetta.

Ciao ciao zia Paola e zia Bea, che siete passate rapidamente ma mia avete riempito di baci. Mi sento un ometto piuttosto fortunato, diciamocelo.

Ciao ciao prima vera lunga vacanza della mia vita. Sono cresciuto, ho fatto tante esperienze belle e qualcuna che mi e' piaciuta meno. Ho adorato avere attorno tutte queste persone, e ho imparato a dare a retta un po' a tutti, a turno, che senno' si offendono.

Sono diventato se possibile piu' bello, di certo piu' coraggioso e piu' simpatico. Questa vita qui e' proprio una meraviglia, glielo devo dire un giorno o l'altro alla mia mamma! Ngu-gu!

giovedì 25 agosto 2011

Ancora vacanze - ancora nipoti

La Malli in versione dieta (da 8 giorni solo proteine...ho la faccia che sembra quella di un tacchino mischiato con un uovo, per capirci...con un po' di cottage cheese al posto dei capelli!) se ne rientra in Italia, per trascorrere qualche giorno al mare con la famiglia e stritolare di baci quel batuffolo di mio nipote Edolo. Non vedo l'ora di vederlo, annusare la sua pelle che sa di panna montata e farlo parlottare un po', a modo nostro. Anche ridere, che sembra un'impresa ma da' soddisfazioni mai viste.

Parlando del quale...mi viene in mente l'altro, il primo (come la mamma di Gian dice dei suoi figli, io dico dei miei nipoti: il mio primo, il mio secondo...): sta crescendo a vista d'occhio, ormai comunica, a modo suo. Capisce tutto quello che diciamo in inglese, e cerca di ripetere le cose che gli dico in italiano (con risultati non immediati, a dire il vero: APERTO e' PEPE e CHIUSO e' UUU...)
E' di una simpatia che ti strappa il cuore, ruffiano come solo certi bambini sanno essere.
Io ormai sono la zia (detta MA, forse perche' gli altri mi chiamano Mari, ma non e' dato sapere) delle coccole, dei baci. Quella con cui leggere libri, cantare e ballare. Insomma, quella delle attivita' light.
Poi arriva lo zio DA' (credo che sia la sua versione di Gian, ma chi puo' dirlo?), e lui e' l'uomo d'azione. Palla, bottiglia lanciata in aria, bolle di sapone, lotta coi pupazzi, camion dell'immondizia lanciato a velocita' supersonica in sala...tutto quello che e' istinto selvaggio, e' fatto con DA'.

Tornavamo in macchina a casa, domenica sera, dopo essere stati con Louis 4 ore (ora abbiamo la macchina a disposizione quando vogliamo, ma e' un'altra storia!) e dicevo a Gian "Come mamma potrei essere un fallimento serio, ma come zia...ah, come zia, a quei due fagioli li' (Louis e Edo) e' andata di lusso...che una zia cosi' innamorata non s'e' mai vista!" Lui ha riso. Ha annuito. Ci sono verita' che non richiedono commenti.




































martedì 16 agosto 2011

Barbados

Di ritorno da Barbados (e non "dalle Barbados", che nonostante la esse finale, Barbados e' un'isola sola e non c'e' modo che si moltiplichi) con un po' di eritema da sole, i soliti 2 chili in piu' da troppo cibo, relax e belle foto. Ne metto qualcuna di seguito, in ordine sparso...spero che trasmettano quanto la vacanza sia stata bella, Gian divertente e dolce, come suo solito, nonostante la fama che ama costruirsi, e gli amici con noi facili e pronti a ridere (spesso di me, ma si sa che sono Malli-la-Matta soprattutto in vacanza). Bello, facile, come bere un bicchier d'acqua, e senza un graffio di ruggine...


















giovedì 4 agosto 2011

Meno 4...e l'ultimo sara' con gioia!

4 risvegli e poi si parte. Al quinto risveglio si andra' a Gatwick e uno splendido aereo della Virgin ci portera' alle Barbados.
Amo volare con la Virgin. E' successo solo una volta (Miami, 2005, credo) ma e' stata une bellissima esperienza. Innanzitutto il cibo e' commestibile. Non che per una come me faccia la differenza (mangio ovunque, qualunque cosa e con gusto). Prima di partire, ma gia' cinturati, stavamo gia' brindando alla vacanza con una birra freschissima. La scelta dei film da guardare e' meravigliosa. E i giochini online incredibilmente divertenti. Gian, quella volta, mi aveva persa come compagna di viaggio per le 9 ore del volo.
E teme possa succedere uguale stavolta.
Le previsioni del tempo non sono granche'. Ma fara' caldo. E giuro che staro' sdraiata sulla spiaggia anche sotto la pioggia. E' la mia vacanza, e andra' come programmato.

Ci si sente fra 10 giorni. Con un po' di abbronzatura, un po' di stress in meno, e un paio di chiletti in piu'. Ahime'.

lunedì 1 agosto 2011

Somiglianze


La voce alta, che risuona anche quando un sussurro sarebbe piu' appropriato.
L'irruenza nei gesti, quelli di stizza come quelli di affetto.
La generosita'.
La voglia di organizzare, di decidere.
La necessita' di stare in mezzo alla gente, di esserne il centro.
Le risate mai trattenute.
Lo sguardo un po' accigliato a volte, e senza un perche'.
La leggerezza con cui percorre la vita. L'energia con cui la prende a morsi.
La tenerezza che solo un bimbo che richiude i conti col passato sa risvegliare.
La fatica che non pesa mai, se scelta.
La capacita' di accogliere. E quella di adattarsi ovunque e sempre.
Il sentirsi in debito sempre - pur non essendolo affatto.
L'allegria contagiosa. La curiosita'.

Oggi mio papa' compie gli anni. E a 65 anni, ha dormito nemmeno 3 ore la scorsa notte per portarmi all'aeroporto all'alba. Quello sopra e' solo un elenco delle cose che amo di lui. E che sono felice ed orgogliosa di avere (o di pensare di avere), in una parte infinitesimamente piccola, ereditato.
Auguri James. Per tutte le volte che averti attorno e' bello, e per tutte le volte che averti attorno dovrebbe durare giusto 5 minuti, e non uno di piu' :)

PS: Grazie anche alla Lucy, che conoscendo il soggetto di cui sopra, non l'ha lasciato solo sulle strade lombarde all'alba.

domenica 31 luglio 2011

Un pensiero

Alla mia amica Laura, che ieri ha perso una delle persone piu' care che aveva al mondo.
Ti sono vicina. E ricordo assieme a te questa persona speciale che e' stata tua nonna per 36 anni della tua vita. Un mondo.

domenica 24 luglio 2011

Revolucion

Weekend a Madrid andato benissimo. Che con la Mau ho fatto piu' viaggi che con Gian, anche se spesso per lavoro, e ci incastriamo come la chiave e la serratura, o il pongo nelle formine. Insomma, tutto facile e divertente, grandi risate, Madrid calda (molto per la Malli, non troppo per la Mau), km e km macinati a piedi (con la Mau stupita da quanto la Malli, per questa volta, si sia presentata all'appuntamento sana e in forma), una jacuzzi meravigliosa ad accoglierci la sera e rilassare i muscoli delle gambe contratti, tante dormite. Insomma, tutto bello e da rifare.

Solo che. Ogni volta che viaggio low cost, e' terribile. Ryanair nettamente piu' di easyJet, ma comunque entrambe le compagnie irragionevoli. Nello specifico, easyJet almeno non pone limiti di peso per il bagaglio a mano, che se ti vuoi portare un lingotto di uranio impoverito (tanto per dire, qualcosa che pesa tanto...), se ne fregano - purche' tu abbia un solo pezzo di bagaglio a mano. Che va benissimo.
Io mi presento col mio trolleyno rosa, molto mini, e una borsettina a tracolla piatta, in cui metto passaporto, soldi e un libro.
All'imbarco mi dicono di inserirlo nel trolley. Mostro il contenuto: la carta di imbarco la devo mostrare sull'aereo, il libro lo devo leggere, i soldi li devo usare nel caso mi venga fame. Nulla da fare. Con la stoltezza delle loro regole, mi fanno inserire la borsa in valigia (si noti che per atto di ribellione, mi sono tenuta il contenuto della borsa in mano). Poi, in maniera ostentata, perche' quando mi innervosisco sono terribile, mi sono fermata al mio posto, ho aperto il trolley, tirato fuori la borsa, richiuso e messo nella cappelliera. All'hostess che mi guardava perche' formavo la fila, ho detto che se le regole fossero ragionevoli, io non avrei formato nessuna fila.
Arrivata a Madrid, lo raccontavo alla Mau e lei attribuiva questi miei atteggiamenti a uno spirito rivoluzionario innato. Non so. So solo che quando le regole diventano stupidita' collettiva, non so stare ferma. Devo provocare.

E di nuovo stasera, al rientro, ne ho dato prova.
Infilo tutto nel trolley, anche la borsa a sto giro, lasciando uscire pero' la tracolla, come atto di sfida.
Una hostess, in fase di imbarco, dice che dobbiamo imbarcare anche le borse a mano perche' c'e' poco posto sull'aereo. Spiego (assieme ad altri) che la mia valigia non ha il lucchetto - e lei, faccia da pesce lesse, mi dice di togliere le cose di valore. Detto-fatto. Tolgo dal trolley una borsa gigante che mi hanno dato mentre acquistavo una maglietta da Custo, e in sequenza la rimepio con: la mia borsetta a tracolla con soldi e documenti, bottiglietta d'acqua, macchina fotografica, un paio di magliette di Custo - che c'hanno il loro valore, col prezzo che hanno, un libro, che ha sempre un valore sentimentale per me, il caricatore del telefono, che ha un valore irrinunciabile.
Lascio poi il trolley in ingresso dell'aereo, e la hostess vede che ho rovesciato praticamente il contenuto del trolley nella borsa. E' colpa mia se tutto per me ha valore?

Grazie al cielo, il trolley e' rimasto sull'aereo con me. Ma giuro: se questa e' una guerra a chi molla dopo, easyJet ha trovato filo da torcere!!!

giovedì 21 luglio 2011

Tempo

Piove. Ancora. Come se fosse da sempre.
E voglio sfatare questo falso mito: non e' che a Londra piova sempre sempre. Ma quando comincia, non si ferma piu'.
Non c'e' stata estate, per nulla. No caldo, no sole. Un pochetto ad Aprile, tanto per farci sperare in un'estate vera, e poi di nuovo indietro, nella tanto temuta stagione di mezzo. Che non passa mai.
Come non passano i vestiti. Sempre quelli. Scuri, perche' a vestirsi colorata fa strano. E pesanti. Che fa freddo - tranne che in metropolitana.
E non passa il colorito grigio topo. Che tengo a bada con un sacco di maschere. E con una lampada ogni tanto.

Domani parto per Madrid. 3 giorni di chiacchiere, tapas e soprattutto sole. Non smetto di ridere, da quando ho visto le previsioni del tempo. Un sole giallo, splendente, per 3 giorni di fila. Quasi da aver paura. Che la scorsa volta che sono andata con la Mau in terra spagnola, sono svenuta in spiaggia e lei ha chiamato la guardia medica. Io ho promesso di non farlo piu'. Lei ha promesso di partire con sali minerali a portata di mano. Si sa mai.

lunedì 18 luglio 2011

Inno d'amore

(I miei momenti con lui sono sempre brevi ed intensi, come ogni grande amore che si rispetti...dunque chiedo venia se ne prolungo ogni volta il ricordo scrivendone...)

Amo la linea che ti si forma all'attaccatura dei capelli, a forma di cuore. Incornicia il tuo viso in maniera sublime.
Amo i tuoi occhi spalancati sul mondo, quasi increduli di quello che avviene di fronte a loro.
Amo le tue mani grandi, che stringono le mie sempre piu' forte. Amo la tua voglia di contatto, il tuo volere a tutti i costi che ti si stia vicino anche epidermicamente.
Amo i tuoi sorrisi, mai sprecati, a lungo soppesati, dedicati solo dopo attenta valutazione.
Amo il colore della tua pelle, cosi' diverso dal mio. Amo il tuo profumo intenso di biscotto appena sfornato. Amo quel naso insolentemente all'insu'.
Amo anche le tue reazioni stizzite, la tua insofferenza malcelata, le tue paure sempre troppo esposte.
Amo il ciondolio della tua testa improvvisamente troppo pesante. I tuoi tentativi goffi di comunicazione. L'energia che trasudi - letteralmente.

Amo tutto di te, Edo dolcissimo. E ogni volta mi pare impossibile che tratti cosi' diversi e a volte opposti si siano raggruppati nello stesso bambino, facendone una meraviglia continua, un giorno dopo l'altro.
L'ho gia' detto, ma si sa che gli innamorati sono noiosi e si ripetono: che bello che quell'idea di bambino che avevamo in mente sia diventata tu, e nessun'altro.

martedì 12 luglio 2011

De gustibus...

Capita spesso che la sera si debba scendere in strada per qualche commissione rapida: buttare la spazzatura, oppure andare a comprare il latte nel negozietto a 300 metri da noi. Nulla di ufficiale, non un viaggio a cui prepararsi con tanto di trucco e pettinata, ma abitiamo pur sempre in centro a Londra e non a Brembio, dunque la differenza di "mise" io la sento. Un po' meno Gian, che si comporta come se fosse ancora a Olmo. Ne' piu' ne' meno.
Un paio di settimane fa e' uscito per due giorni di fila coi pantaloni del pijama. Ora, nulla di che. Sono anche di Calvin Klein, dunque hanno il loro fascino. Solo che a) la prima sera mi sono accorta, solo al suo rientro, che avevano quello che mia nonna definirebbe un "sette" (sbrago, scarpo, taglio) sulla coscia destra, appena sotto il sedere. Ho provveduto a un rammendo veloce, pensando che magari fosse anche il caso di buttarli. b) La sera successiva, con tanto di rammendo a tamponare la falla, ha visto bene di indossare il mio giubbotto di jean. Nulla di che. C'era vento. Solo che il mio giubbotto di jeans e' sciancrato! E Gian ha le spalle di un nuotatore australiano. L'insieme (calzoni pijama rammendati + giubbotto di jeans sciancrato) era degno di nota. L'ho implorato di fermarsi. Invano. Al rientro, ha avuto il coraggio di dirmi che la gente lo guardava. E' il minimo.
Ma ancora non ero pronta a quanto scoperto stamane...
Ieri sera siamo rientrati tardi dopo la palestra e quindi, a cena finita, mi sono trascinata a letto senza curarmi di dove fosse Gian. Che mi ha raggiunta poco dopo.
Stamane, bevendo il caffe' assieme, ho notato che una mia felpa della Gap era fuori posto. Descrivero' la suddetta felpa per beneficio del pubblico: chiaramente femminile, a larghe strisce biance e blu, con cappuccio. E la scritta Gap in rosso fuoco sul petto. Un pezzo talmente difficile da portare (a cosa stavo pensando quando l'ho comprata???) che la indosso esclusivamente in casa, se la sera ho freddo, sopra il pijama.
Ecco...guardo la felpa, cercando di pensare al perche' sia fuori posto, e Gian "L'ho messa io li'. L'ho messa su ieri quando sono uscito."
Non ho potuto proferire parola al solo pensiero di Gian con la mia felpa addosso e fuori dalla porta di casa, che tutto protegge e nasconde.
I vicini penseranno che non e' a 100. O che ha gusti bizzarri.
Io preferisco, d'ora in poi, non correre rischi. Se ha intenzione di continuare con sto gioco, lo fa da solo. Io esco da un'uscita di servizio.

martedì 5 luglio 2011

Spesa - in risposta all'amica Laura



L'amica Laura - il cui blog potete leggere alla lista dei miei blog, piu' un basso sulla destra, Per Caso - scrive dei post che richiederebbero spesso il mio commento. Purtroppo, per qualche strano problema tecnico che emerge ogni volta, non sono quasi mai in grado di lasciare il mio pensiero. Lo faccio quindi qui - cara Laura, una chiacchierata come ai nostri bei vecchi tempi, nascoste in un buio ufficio di via Lodino - il periodo lavorativamente piu' felice della mia vita da recruiter.


Scrivevi un paio di giorni fa che la spesa online, arrivata a Lodi grazie all'Esselunga, mi sembra di capire, ti toglie la magia della spesa in se'. Ti evita la fatica, ma rende l'esperienza un po' asettica.


Lo capisco, credimi. Conosco la gioia di vagare fra scaffali ripieni di ogni ben di dio, cose di cui in genere ignoreresti l'esistenza, se non fosse che te le mettono li', ad altezza occhio (ah, il visual merchandising, ne sa una piu' del diavolo!) e tu afferri il bene in questione perche' sai che non potrai tornare a casa senza. Mi e' capitato valanghe di volte: vado al supermercato per qualche genere di prima necessita', e torno con le borse talmente piene di superfluo che devo fermarmi sulla strada di casa piu' volte perche' pesano troppo. Mi sono pure dotata di carrello con ruote, di quelli che in Italia usano solo le signore di una certa eta'. Non qui, devo ammettere.
E so che il mio e' un problema genetico: ho speso sufficienti ore al Bennet con mio padre per sapere che questo del supermercato e' un vizio che non perdero' facilmente.


Detto questo, ho dovuto porre un freno. Per non ammazzarmi di fatica, per dare un minimo di ordine e fiato alla mia dispensa, per vivere, semplicemente.


Ho una vita piuttosto complicata, con orari lavorativi improbabili, dunque finire alle 8.30 di sera e passare al supermercato era diventato inaccettabile.


In piu' l'ordine mentale e fisico non mi appartiene, e necessitavo di un carrello che fosse svuotabile a senno sopraggiunto. In genere qualche ora dopo che la spesa e' fatta.



Ho trovato tutto questo nella spesa online.

Comincio a inizio settimana, mettendo nel mio carrello virtuale i generi di prima necessita' - notoriamente, in casa Bergamaschi-Parenti, uova, insalata, cornette-zucchine-melanzane-pomodori, salmone affumicato-3 buste, prosciutto crudo-2 buste, salmone fresco-2 filetti, bresaola, melone-anguria-fragole-uva-come-se-piovesse-in-stagione-e-fuori.



Poi il martedi in genere mi accorgo che lo stomaco non e' l'unico a dettare regole: detersivi, scottex, acchiappacolore, deodorante, shampoo. Il mercoledi mi accorgo che in casa la scorta di shampoo ci terra' compagnia fino al 2014, quindi cancello gli shampoo dal carrello. Aggiungo pero' i sacchi dell'immondizia.



E via cosi, fino al venerdi sera, in genere ultimo momento utile per le modifiche.



Il sabato mattina la mia spesa arriva bella bella in casa, tra un caffe' e un programma tv in pijama. Giusto quei 30 minuti per mettere tutto al proprio posto, e la mia vita e' mia di nuovo. Senza molta fatica. Senza sudore e braccia doloranti. Senza il superfluo. Che mi manca, terribilmente - ma mi fa anche male, diciamocelo. E quindi ben venga la spesa online. Me ne sono fatta una ragione. E non e' affatto male, cara Laura :) Sono certa che a breve converrai.

venerdì 1 luglio 2011

Post per un'amica

A te, che hai il nome della notte e l'allegria del piu' splendente dei giorni di sole.
Che sei entrata nella mia vita per caso - e ci siamo viste in momenti cosi' diversi dei nostri percorsi che sembra un'altra vita, davvero.
A te, che sai farmi ridere con tutta l'energia che hai. Che mi ricordi casa ogni volta che mi racconti qualcosa. Che come pochi altri sai capire cosa significa non sentirsi mai al posto giusto, eppure decidere consapevolmente di starci, in questa terra di mezzo.
A te, che vedo sempre troppo poco nonostante vorrei averti come vicina di casa. Che come me ami le patatine e la birra, e quel piovoso pomeriggio in un pub di Camden Town o quell'assolato sabato sulla terrazza dello Swan, di fronte a Hyde Park, sono stati momenti di puro relax, chiacchiere e allegria.

A te, che leggi questo blog per sentirti a casa, nonostante forse questo blog sia nato per il motivo opposto - per permettere a quelli a casa di sentirsi qui con me. Ma va benissimo cosi': le cose nascono con un obiettivo preciso e mutano nel tempo e a seconda delle persone, e sono estremamente lusingata dal tuo ritrovare aria di casa fra queste parole a caso.
Te lo dovevo: un post per te. Per dirti che ci sono. Che sento quello che tu senti. E che, Londra ce lo insegna, non puo' piovere sempre.

martedì 28 giugno 2011

Progressi

Mi bacia con la faccia sporca di sugo. Con irruenza. Afferrandomi le orecchie per tirarmi a se', quasi mettendosi in punta di piedi sul seggiolone. Con foga, con questa urgenza di manifestarmi il suo affetto.


Mi indica Gian, che sta entrando dalla porta. Lo guarda divertito. Poi me lo addita. Cosi', come a dire "Ehi, hai visto chi e' arrivato?" Quasi a dirmi che lui lo sa, che siamo una cosa sola.


Mi ascolta divertito mentre gli canto una canzoncina inventata. E quando smetto, la ricanta a modo suo, per farmi ricominciare.


Guarda Gian giocare a golf in giardino, e ne rifa' le mosse.


Sgrana i fagioli assieme a sua madre, e pretende che io giochi col baccello. Quando mi vede in difficolta' (che non e' che con un baccello su possano fare molti giochi!), agita il baccello che ha in mano davanti ai miei occhi, come uno spadaccino. E allora cominciamo il gioco delle spade, che lo fa ridere a crepapelle.

Cammina noncurante attorno alle nostre sedie, mentre mangiamo. E ogni tanto mi da' una sberla sul fianco, se oso togliere gli occhi da lui per 20 secondi.

Vuole le patatine che sto mangiando. Nello stesso contenitore, abbiamo messo dei cracker di riso, che gli do'. Ma non la beve. Lui vuole le patatine, come noi.


Vede la birra che suo zio sta aprendo. Allunga le mani. Suo zio gliela appoggia sulla bocca. Lui sta li'. E' uno che si accontenta di poco, in fondo.


Louis ha da poco fatto 14 mesi. E come sempre, piu' di sempre, e' uno spettacolo.
Non vedo l'ora di metterlo nella stessa stanza con Edo, a settembre, e vedere come interagiscono.

Non vedo l'ora.




giovedì 23 giugno 2011

Si, vabbe', pero'...



Leggo stamane di polemiche a non finire sul manifesto qui in altro, ideato per la campagna estiva del PD relativa alle Feste dell'Unita'. Le donne del PD si sarebbero infuriate per l'ennesimo manifesto che fa un uso strumentale dell'immagine femminile.
Ora, sono da sempre sensibile a queste tematiche. Le pari opportunita', il valore della donna e dei suoi diritti come essere umano, la dignita' da ridare all'universo femminile (e non parlo solo di corpo, ma della considerazione dei talenti delle donne in generale) sono da sempre tra le cose che piu' mi emozionano e mi stanno a cuore.
E lo dico oggi, dopo che Michelle Obama ha fatto un bellissimo discorso, forse il suo discorso piu' bello, ieri, in Sudafrica, invitando le donne a riprendersi in mano la loro vita, quale diritto di essere umano, prima che di donne.

Ma proprio per questo, la polemica su questo apparentemente infelice manifesto mi fa sorridere. Davvero? Davvero non abbiamo altro a cui pensare? Davvero questo manifesto non ci strappa un sorriso, non ci trasmette leggerezza? Siamo davvero cosi' tristi?
Ok, e' uno scivolone. Non e' di grandissimo gusto. Ma non mi scandalizza, non me la sentirei di dire che sono contro.
Proprio perche' so che i problemi delle donne sono altri, e NON PASSANO anche attraverso questi messaggi, checche' ne dicano gli altri, direi che la polemica e' da archiviare.
I manifesti spariranno. Ma io uno qui voglio tenermelo.
Per non perdere la lucidita' di dissentire.