mercoledì 29 luglio 2009

6+1

(So che non avro' tempo per la data esatta, dunque mi porto avanti...)

7 anni fa, di questi tempi, si conoscevano. L'amica Vale fece da Cupido. (Anni dopo le fu reso pan per focaccia).
Vivevano in mondi diversi, provenivano da mondi simili. Un sorriso, tante chiacchiere (di lei, piu' che altro), e una lentezza degna di due adolescenti (non lo erano piu' da tempo, entrambi). Lui la porto' una sera a Milano e rischiarono di rimanere a corto di benzina; lei capi' che doveva riscoprire l'amore per il rischio, se voleva stare con uno cosi'.

Il primo anno passo' tra lunghe attese e tante risate. Lui, notoriamente conciso, le scrisse email con regolarita', anche dall'altra parte del mondo. Lei capi' che l'aveva in pugno.

Il secondo anno lui le disse "Mi mandano a Londra, ma solo per un anno. Poi torno."
Lei gli credette e penso' che farsi un po' di avanti e indietro Brembio-Londra sarebbe stato divertente e diverso.

Il terzo anno lui la porto' a Miami e lei capi' che con lui voleva girare il mondo.
Lui disse che sarebbe tornato in Italia solo per lei, lei disse -eroica- che non l'avrebbe permesso e che si sarebbe sciroppata altri viaggi almeno per un po'.

Il quarto anno lui la porto' in California, e lei porto' ancora un po' di pazienza, perche' in fondo quella vita un po' vagabonda non le andava affatto male. Videro Parigi Madrid Berlino Lisbona e lei comincio' a pensare che pero' nessuna citta' era bella come Londra. Un pensiero pericoloso da palesare, persino a se stessa, figuriamoci a lui.

Il quinto anno fu la volta degli svenimenti, degli esami medici a nastro, del Sudafrica e dei suoi safari indimenticabili e dei suoi cieli stellati. Lei comincio' a dire che forse quei continui spostamenti la stressavano, lui abbozzo' dicendo che le vacanze estive avrebbero rimesso a posto tutto. Decisero che forse un giorno sarebbe andati a vivere a Capetown.

Il sesto anno passo' rapido. Lei si candido' a un po' di ruoli, ma soprattutto a vivere sotto il suo stesso tetto. Lui non pote' dire di no, o forse cerco' e rimase inascoltato. E in una data quasi diabolica, l'08/08/2008, lei atterro', stavolta definitivamente, nella perfida Albione. Andarono in Costarica e Panama, prima di cominciare la quotidianita' insieme. E fu un viaggio talmente stancante che la vita a due risulto' facilissima.

E siamo quasi a 7 anni (approssimativamente fra un paio di mesi). 2 iniziali, 4 a distanza, fra pochi giorni uno di convivenza. E non sentirli.
Ne scrivo ora perche' non avro' il tempo di farlo l'8 agosto, ne' a settembre.
E perche' in fondo noi non abbiamo mai festeggiato e non festeggeremo nemmeno stavolta.
Come dice lui, "Che sono contento lo vedi ogni mattina quando apro gli occhi!"
Ma io sono un pochino piu' prolissa. E che sono contenta di tutte le scelte che ho fatto (e sudato) fino a qui, lo voglio dire un pochino piu' per esteso.

Well done, honey!


"Forse le cose stanno esattamente così: quelli che vale la pena di amare veramente sono quelli che ti rendono estraneo a te stesso. Quelli che riescono a estirparti dal tuo habitat e dal tuo viaggio e ti trapiantano in un altro ecosistema, riuscendo a tenerti in vita in quella giungla che non conosci e dove certamente moriresti se non fosse che loro sono lì e ti insegnano i passi, i gesti e le parole: e tu, contro ogni previsione, sei in grado di ripeterli."

(J. Fante)

sabato 11 luglio 2009

Vita




"E' nato il nostro grande amore.

Emma e' nata ieri sera alle 23.29, pesa 2.870 gr ed e' lunga 51 cm."


Svegliarsi una mattina e scoprire che hai un sorriso un piu', un compleanno di cui ti dovrai ricordare per tutti gli anni a venire, qualcuno in piu' da amare. E una foto in piu' da aggiungere tra le persone che amo.


Benvenuta, Emma. E un abbraccio virtuale immenso alla mia Jovi, che come sempre ha fatto le cose a modo suo: rapida e senza tanti fronzoli, che non abbiamo mica tempo da perdere, noi! :)

Nell'attesa di potervi abbracciare sul serio.


venerdì 10 luglio 2009

Eppur si muove...

...o per lo meno ci provo.
Sono inchiodata da una decina di giorni alla mia nuova scrivania. Massacrata di lavoro. Incapace anche di trovare mezz'ora per uscire a prendere qualcosa da mettere fra i denti. Ecco perche' ci sono frigoriferi pieni di bevande gratis ovunque, in quest'azienda: col carico di lavoro che si ha da queste parti, almeno non si muore disidratati.

Prometto di postare aggiornamenti e curiosita' quanto prima, perche' mentre io me ne sto qua a gestire le mie 20 ricerche, tutte urgenti, tutte complicate, tutte con candidati irreperibili e manager molto richiedenti, la vita va avanti, eccome!