mercoledì 29 settembre 2010

Cose da grandi


Litigano per qualcosa. Forse troppe luci accese per casa. Forse una lavatrice fatta partire quando non ancora strapiena. O forse la doccia allagata. Difficile ricordare.
O forse erano le tre cose assieme.

La dinamica e' sempre quella. Lui rimprovera, lei cerca di difendersi come puo'. Ma ad un "ascoltatore" esterno, che non li vedesse coetanei ma ne ascoltasse solo le voci, sembrerebbero padre e figlia.

Solo che stasera qualcosa e' diverso. Lei incassa. Silenziosa. Lui borbotta. Lei continua nelle sue attivita'. La lettura di un libro. Controllare il pesce nel forno.
Al che lui si trova spiazzato. Non capisce il perche' di questa non-reazione.
"E che fai? Non dici nulla? Non senti l'esigenza di difenderti?"

Lei lo guarda, alza energica la sua mano sinistra, al cui anulare sbrilluccica un bellissimo solitario, e dice "Oh, guarda che adesso io sono grande. Ho pure un anello di non-fidanzamento, quindi vedi di piantarla con ste menate!"

Ridono. Prima piano, poi in maniera sempre piu' incontrollata. E si abbracciano.

Lo sanno entrambi, che si amano molto.

giovedì 23 settembre 2010

Tempi moderni

Il mio Louis e' in Italia, a trovare i nonni e tutti quelli che ancora non ha conosciuto.

La zia Malli ha voluto vederlo, con la sua nuova aria italiana e il suo ciuffo sbarazzino.

Ma per Louis, Skype e la videocomunicazione ancora non sono concetti chiari. E cosi grandi sono lo stupore e la perplessita' per quello schermo che proietta la faccia della zia ma a distanza...

Guardare per credere:






mercoledì 22 settembre 2010

Abitudini e non


Succede che un po' a tutto ci si abitua.
Al ritrovarsi a casa la sera e raccontarsi la giornata. Al sentire l'esigenza di utilizzare entrambi lo stesso bagno quando di bagni in casa ce ne sono due. Agli aspri commenti di lui sul mio disordine, alle lagnose mie lamentele sul fatto che lui non sappia nemmeno dove siano posizionate lavatrice e lavastoviglie. Ci si abitua alle serate in Westbourne Grove e ai film in dvd, che hanno ormai invaso il posto dedicato a loro e anche quello dedicato ai cd, per dire. Ci si abitua alle discussioni in inglese, con mia subitanea richiesta di passare all'italiano perche' in inglese lui mi sembra aggressivo. Ci si abitua ai suoi piedi gelidi, ai libri letti con il ritmo di un bradipo mentre io li divoro. Ci si abitua al suo non mangiare carboidrati e al suo divorare chili di insalata con enorme soddisfazione. Ci si abitua a viversi la vita reciprocamente, insomma.
Ma poi succede che lui se ne torni in Italia per qualche giorno e tutto, discussioni in inglese, piedi freddi, libri mai finiti, insalata manchino terribilmente.

E la Malli spera solo che questa settimana passi veloce.

giovedì 9 settembre 2010

Niente da segnalare...

...se non il placido godersi le giornate come vengono. Tra il peso del lavoro, il tempo ormai autunnale, stanchezza serale e relax mattutino. A volte non vogliamo mete, obiettivi pazzeschi, traguardi. A volte vogliamo solo guardarci da fuori, e annuire.
Mi fa pensare, questo periodo, a una bella frase di Carofiglio disseminata in una delle sue opere:

"Ecco, vorrei rivivere quel pomeriggio. E sai perché?"
"Perché?"
"Perché quella è stata una delle poche volte della mia vita in cui sono stato perfettamente felice, e me ne sono accorto mentre succedeva."