venerdì 28 novembre 2008

My Italian Thanksgiving



Ieri sera ho festeggiato il mio primo Thanksgiving. A casa di Greg, americano del Minnesota, e di Hana, inglese di famiglia pakistana, con Daniel, mezzo canadese e mezzo sudafricano (o qsa del genere), e Rossella, salernitana doc (di Sarno, per essere precisi). A completare il gruppo i due slavatini lodigiani, il Gianni ed io.
Ah, chiaramente ospite d'onore il signor Tacchino. Clima di festa, anche se l'unico a sentire l'occasione era probabilmente Greg.
Toccare con mano la multiculturalita' di Londra e' un'esperienza unica.
Elena mi invitava su Facebook a riflettere di piu' nel mio blog su questo aspetto, cosi' arricchente e catartico. E' vero, Londra ti fa sentire il cittadino del mondo che hai sempre sognato di essere, dall'adolescenza in poi. E' una bella sensazione, ma puoi anche sentirtene ubriacata e sovrastata. A volte questo melting pot diventa alienante. Ti sembra di perdere la tua appartenenza, la tua provenienza, quello che ti caratterizza come individuo. Ti sembra di non avere abbastanza tradizioni, abbastanza peculiarita'.
Poi succede che una sera come tante, tipo ieri, noi ragazze ci sediamo sul divano e Hana ci chiede di fare gesti tipicamente italiani (certo, molto piu' marcati al Sud, ma comprensibili a tutti noi): dita unite in punta, voltate verso la nostra faccia, movimento ripetuto avanti e indietro, faccia scura e "Che vuoi?" con accento napoletano; oppure pronunciare a braccia spalancate "Mamma miaaa" con Hana che apriva incredibilmente le aaa finali; solite dita unite in punta, avambraccio dritto e movimento circolare del polso, verso dx e sx, a significare "T'ho infinocchiato" o qsa di simile (I'm a lady, I know...:) Insomma, risate a non finire cercando di ricordare quante piu' cose potevamo, e rendersi conto che il distacco da casa te le fa percepire in tutta la loro bizzarria. E scoprire che anche fuggendo da un Paese che fatichi ad apprezzare, che vorresti cambiare ma non sai come, e anche in un citta' di 8 milioni di abitanti, in mezzo a tanta diversita', riesci a sentirti particolare. Unica. Quasi divertita, e se non orgogliosa almeno compiaciuta, di essere italiana.

giovedì 27 novembre 2008

Un passo indietro

L'ho scritto qualche post fa: sono/siamo in un'eta' in cui e' naturale che la maggior parte di noi abbia un figlio, o ci pensi, o ci speri. E pensando ai tanti figli che verranno al mondo nei prossimi anni, pensando ai figli che forse avro', forse no, ho sempre in mente l'emozionante chiusura della lettera che Margaret Mazzantini scrisse a Piero Fassino, nel momento in cui abbraccio' l'idea del Partito Democratico. La Mazzantini diceva, in quella lettera, che si doveva fare questo passo per noi, per il Paese, ma soprattutto per i figli: "Perche' poi loro dovranno affrontarlo allo scoperto il mondo, e provare a fare quello che hanno sempre fatto i figli per diritto naturale, un passo in avanti rispetto ai loro padri."

Pensando alla tragica condizione economica mondiale, e guardando attonita per ore, ieri sera, sulla CNN, le immagini che arrivavano da Mumbai...no, non solo non e' il miglior mondo possibile, quello che stiamo preparando loro, ma e' addirittura peggiore di quello che attendeva i nostri nonni e bisnonni. Temo fortemente che siamo l'ultima generazione ad aver fatto un passo in avanti rispetto ai nostri padri. Ai nostrti figli stiamo dando in eredita' un mondo senza lavoro, povero, economicamente e per cultura, violento e pericoloso. Ogni bimbo merita che gli siano garantite due cose, alla nascita: sicurezza e opportunita'. Attualmente non possiamo garantirne nessuna. E sono dieci passi indietro che facciamo, in una sola generazione.

mercoledì 26 novembre 2008

Scambio "vocalico"

Tanto per fare chiarezza fra i miei amici e conoscenti: a dimettersi e' stato SORU, Governatore della Sardegna, e non SORO, mio capolista alle ultime elezioni.
Insomma, me ne resto a Londra, per ora.
Serenamente, quantunquemente, pacatamente.
MA ANCHE allegramente e convintamente!

martedì 25 novembre 2008

Causa-Conseguenza

Ohibo'...nevica...a Londra centro...mai vista neve qui...






(qualche giorno prima) ...ah ok...subito svelato il perche'! :)




lunedì 24 novembre 2008

Ricky


La prima volta che ho visto Ricky aveva poco piu' di 12 ore. Ed era, seriously, il bambino piu' bello della nursery.

L'ultima volta che ho visto Ricky, poco piu' di una settimana fa, mi e' venuto incontro gattonando e ridendo. Accogliente come solo un bambino sereno e felice sa essere.

Questa e' la prima foto di bimbo ad essere stampata ed esposta nella mia casetta di Londra. Perche' la zia Malli vuole sempre avere sott'occhio il suo marmocchio.

Lo so, lo so, amichette mie, che il tempo passa e che l'anno prossimo ne dovro' esporre gia' almeno un altro paio (vi conosco troppo bene per non accorgermene!)
Ma non mi preoccupo se in men che non si dica questi marmocchi saranno tanti. Come la vita tante volte mi ha insegnato, l'amore si moltiplica, non si divide...


martedì 18 novembre 2008

Eros e dintorni


Lo scorso week-end ho fatto una capatina a casa, grazie alla clemenza di Alitalia (volo d'andata cancellato, ma ce l'ho fatta a rimettere le estremita' sull'amato suolo). Tra le mille cose che ho fatto in 36 ore e poco piu', c'e' stata anche la presentazione del libro di un'amica. Un poema erotico. Pubblicato da Andrea Oppure Editore. Il titolo e' l'Inferno di Eros. Vi ho dato queste informazioni piano piano perche' ne prendiate nota e corriate in libreria. Ne vale la pena, garantisco!

Elena l'ho conosciuta attraverso Sara, che e' parte della mia famiglia. Elena e' una ragazza che chiama le cose col loro nome, anche troppo. Elena ha fatto un percorso interiore (sono supposizioni, ma credo di non andare troppo lontano dalla verita') che le ha permesso di accettare la realta' per quella che e'. E di divertircisi, se capita. Elena non ha una morale, ma ha sanissimi principi. Elena sa che il sesso non e' amore, ma mi ha detto, nell'intervista di sabato, che finalmente per lei, oggi, le due cose coincidono. Elena ha saputo farmi leggere un libro erotico senza farmi arrossire, e ha saputo farmi amare visceralmente alcune sue poesie, tanto che alcune parti le so ormai a memoria. Elena dice cose convenzionalmente imbarazzanti senza alcun imbarazzo. E se qualcuno, grazie al suo libro, rivaluta la liberta' del proprio corpo dalle gabbie del pensiero comune, beh, Elena ne sara' felicissima.

Libro consigliato. Per voi stessi, per il vostro fidanzato, per un regalo a Natale.

Elena Torresani, L'Inferno di Eros, AndreaOppureEditore.

Che il libro e' pure divertente si capisce dalle foto della presentazione, no???

lunedì 17 novembre 2008

Sandro

Questo post e' dedicato al mio amico Sandro, che domani compie gli anni.
Ho conosciuto Sandro nelle gelide partenze della stazione Centrale o di Milano Linate. Sempre pronto ad offrire un caffe', ad informarsi di come stessi, semplicemente a conoscermi.
Chiacchierate su "chi sei, cosa fai, da dove vieni e dove vai", che cominciavano con sorrisi e con assoluta leggerezza aprivano voragini, paure, insicurezze. Non per niente il primo libro che Sandro mi ha regalato, in un allegro week-end in quel di Bari, e' stato "Ansie e Paure". Ora so che lui sa che ne ho superate molte. Senza che ci sia bisogno di dirglielo.
Sono entrata nella sua societa' quando lui stava per andarsene, e lo scorso agosto me ne sono andata dalla stessa societa' quando lui era appena rientrato. Nessuno dei due l'ha fatto apposta, e' successo cosi'.
Sandro ha dormito un sacco di volte sul divano, per permettere a me di stare comoda nella sua parte di letto.
E in una delle ultime sere in Italia, ci siamo ritrovati a leggere i libri della sua personale biblioteca (meravigliosa) e a dirci a vicenda le frasi piu' belle.
Abbiamo condiviso l'amore per la corsa, e ci siamo ritrovati, qualche domenica mattina, a correre le stesse gare. Non per niente il blog di Sandro e' linkato nel sito del mio gruppo marciatori.
Sandro e' stato a mangiare a casa mia, e ha dato un sacco di soddisfazione a mio papa' e alle sue capacita' culinarie.
Sandro non si e' perso la Festa dell'Unita' di Brembio una sola volta, da quando lo conosco. Anche se abita a Milano ed ha una vita intensa.

E' strana la vita. Sandro era semplicemente il marito di una collega.
E' diventato un carissimo amico, una persona che ha avuto ruolo ben preciso nella mia vita, negli ultimi anni. Una persona speciale a cui auguro una giornata di compleanno davvero straordinaria, domani.
Auguri, Sa'! Da lontano, festeggio con te. E ti aspetto.


PS: nel frattempo, tanto per terminare la storia, quella collega che "credeva" di mettermi soggezione col suo stile imperativo e' diventata la mia amica Mau, per cui non ho aggettivi. E che sabato ha affrontato 80 km tra andata e ritorno solo per bersi un caffe' con me in un centro commerciale...vicino a cotanto uomo, solo una persona con questo senso dell'amicizia poteva starci!

venerdì 14 novembre 2008

Forse si, forse no, forse forse...

...non sono ancora in grado di dire se partiro' o meno stasera. Non sono piu' snervata. Direi rassegnata a far andare le cose come devono. Non dipende da me, e alla fine e' inutile che continui a dire "MannaggiammmequandohopensatodiprenotareAlitalia..." Il mio buonismo connaturato mi fa sempre dire "Massi', aiutiamo la compagnia di bandiera...massi', diamo i soldi a una compagnia italiana...!"
Devo smetterla. Anche perche' non vivo piu' in Italia, quindi la prossima volta lascio questi pensieri a chi gode del sole e del cibo italiano. Io, che gia' pago dazio con la mia pelle grigio-fumo-di-Londra e con il mio stomaco che-cavolo-c'hanno-messo-nel-tramezzino-oggi, next time, cari miei, volero' British, Easyjet o Air-Burundi. Pur di non dovermi piu' stressare un'altra volta cosi'!!!

See you, I hope...

lunedì 10 novembre 2008

Tempo

E' incredibile come, da quando vivo a Londra, sia fortissima l'impressione che non ci sia mai tempo per niente. Quando va bene, mi focalizzo sul lunedi' mattina, la strada verso la metro, la "to do list" della settimana, il sonno, e all'improvviso mi ritrovo al venerdi' senza accorgermene.
Quando va male, non c'e' mai tempo per fermarsi, annoiarsi, fare le cose di casa, viversi questa citta' meravigliosa. Anche guardare la TV diventa un lusso: fermamente orientati all'obiettivo, se la sera non ci si mette sul divano oltre le 9 (ma non succede spesso), si hanno le due ore canoniche per vedersi un intero film, e dunque via con la scelta dei dvd. Mai a caso: bisogna sempre essere lucidi, considerare il tempo che si ha a disposizione, utilizzarlo nel modo piu' proficuo.
E' una guerra quotidiana, senza esclusione di colpi.
A pranzo vado al Tesco sotto l'ufficio a prendermi un tramezzino, e intanto afferro anche il detersivo per la lavastoviglie.
La sera entro in casa e accendo Skype per parlare con Lucy, e intanto metto le verdure nella vaporiera, carico la lavatrice, mi cambio e infilo il pijama; se Lucy deve staccarsi due minuti dal pc per rispondere al telefono, succede che mi strucco pure.

Insomma, un incastro dopo l'altro, difficilissmo per me, che sono per natura dispersiva e vaga.
Aveva proprio ragione Bill Watterson, celebre cartoonist americano:
"Non c'è abbastanza tempo per fare tutto il niente che vuoi."

mercoledì 5 novembre 2008

GObama


I have a dream that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: "We hold these truths to be self-evident: that all men are created equal."
I have a dream that my four little children will one day live in a nation where they will not be judged by the color of their skin but by the content of their character.
And if America is to be a great nation this must become true.


(Martin Luther King)


martedì 4 novembre 2008

Post privato-per la mia nonna

Mi scuso coi lettori del mio blog per questa comunicazione di servizio, ma mi sembra doverosa. Non ho praticamente usato questo blog nemmeno in campagna elettorale, preferendo aprirne un altro. Ma tutto sommato mi sembrerebbe esagerato aprire un terzo blog per queste faccende private, dunque...portate pazienza.

Nonnina, nelle foto puoi vedere sia lo splendido fermatende che hai cucito, sia la tovaglietta di lino che hai ricamato. Stanno bene, eh? Grazie mille! So che cosi' ti farai un'idea di che fine hanno fatto le tue ore di lavoro...Bacioni!








sabato 1 novembre 2008

Hallo-Witch & Hallo-Don

Non avrei mai pensato di sentirmi coinvolta nei festeggiamenti di Halloween. Oddio, festaiola e carnascialesca lo sono sempre stata, ma travestirsi in questo periodo dell'anno, in quello che per noi italiani e' un periodo di visita ai cimiteri, mi ha sempre trasmesso una sensazione di forzata allegria stridente con la compostezza che il periodo richiederebbe. In realta' Halloween e' un modo per esorcizzare il rapporto con la morte e con i morti, con una dimensione dell'Oltre-vita che non capiamo e che ognuno di noi affronta col proprio bagaglio di (in)certezze e di timori.

E cosi' quest'anno mi sono buttata anch'io nella mischia, complice una citta' che e' talmente multiculturale da far propria ogni tradizione (aspettatevi che festeggi anche il Capodanno cinese!)



Un po' strega e un po' diavola, accompagnata da Don Gian (un nome, un ossimoro!), mi sono buttata in ben due feste, incontrando vari Dracula, tantissime "draculizzate", qualche strega, qualche fata, molti insanguinati e due Joker (quello di Batman, of course).

Beh, le foto potevano venire meglio, pero' rendono l'idea...(67 anni in 2 e non sentirsene nemmeno 20, sempre in due!)