mercoledì 30 marzo 2011

Amazon

-Vaniglia, libro di Lorenzo Marini letto decenni fa (bah, probabilmente 10 anni fa), regalato a qualcun'altro, e ora recuperato grazie ad Amazon. -Un termometro, perche' quello che avevamo in casa ha deciso di spegnersi proprio quando Gian si sentiva un po' di febbre, l'altra sera. -Forse un misuratore di pressione, che una come me dovrebbe tenerne sempre uno nel comparto medicinali e uno sul comodino. Just in case. Questa la mia lista della spesa su Amazon di oggi. La mia collega mi guarda e fa "Sembra la lista di una malata." Non ha tutti i torti.

venerdì 25 marzo 2011

mercoledì 23 marzo 2011

Illuminante, accecante..

Con Gian a cercare dei centri specializzati, qui a Londra, sul Cluster Headache, cefalea a grappolo, perche' davvero mi sta invalidando la vita.

Senza riuscire a spiegare cosa sento, il livello del male che provo, il fastidio, e quanto sono esausta dopo 3 giorni senza tregua. Il fatto che il male sia solo in un lato della testa, principalmente nell'occhio, e che prenda a lungo andare anche i denti. Il fatto che (Wikipedia spaventa, spesso) possa portare alla depressione (ci credo!), che sia una forma di invalidita' a certi livelli, che venga chiamato mal di testa da suicidio, e mai definizione fu piu' appropriata (la Malli, innamorata della vita, in certi momenti vorrebbe solo piantarsi un coltello nell'occhio!)

Insomma, mentre Gian si rende conto di quanto grave sia la situazione per me e di quanto lui abbia sottovalutato le mie lamentele, attribuendole alla mia scarsa resistenza ("scarsa spina dorsale", a suo dire) la Malli trova un disegno che spiega, meglio di mille parola, cosa prova in certi giorni...




Interludio

Tornare a casa causa solita cefalea a grappolo. Terzo giorno di seguito. Lancinante e senza un attimo di tregua.

Decidere di mettersi sul letto, perche' lavorare devo comunque, ma almeno nel fresco di lenzuola pulite e cambiate solo 12 ore fa mi potrei sentire meglio.

Spalancare la finestra che da' sul retro della casa, con uccellini che cantano e un sole caldo che entra ed illumina.

Accendere il fornellino brucia-essenze con un po' di olio di lavanda dentro, per rilassare le meningi.

Sentire che il mal di testa da' un minimo di tregua. Non se ne va, quello no, ma almeno mi guardo in giro, nel silenzio della casa, nel fresco delle lenzuola pulite e azzurro mare, nell'odore di verde e di lavanda.

E sentirsi un pochino meglio.

mercoledì 16 marzo 2011

Casa

Forse perche' sono abituata a sentirmi a casa ovunque. Con un po' di spazio per il mio disordine e il tempo per due chiacchiere.

Forse perche' sradicarmi dai luoghi dell'infanzia (e adolescenza, e prima eta' adulta) mi ha dato modo di essere flessibile, e di trovare me stessa nelle persone, piu' che nei luoghi.

Forse perche' la stessa scelta, reiterata ogni giorno, mi fa capire che sono dove oggi voglio. Molto piu' importante del dove posso.

Forse perche' l'amore grande che ho copre la distanza dagli amori grandi che ogni giorno mi mancano.

Forse perche', come l'acqua del mio segno, so infiltrarmi in ogni angolo e incavo lasciati liberi; e assestarmi, e scorrere allo stesso tempo.

Forse perche' amo l'allegria, e me la trovo sempre attorno.


Roma. 15 marzo 2011. Quasi 16. E sentirsi a casa.

sabato 12 marzo 2011

Seattle val bene un jet-lag

Di rientro dagli Stati Uniti, in preparazione per Roma, lista di cose da non dimenticare di questi 5 giorni a Bellevue (luogo specifico dove la mia societa' ha sede, assieme ad Amazon, Microsoft, Starbucks - hai detto nulla!):

  • Il mio capo e' faticoso. Da ridere, ma faticoso. Pretendeva che in 10 ore di volo guardassimo lo stesso film e partendo in contemporanea, cosi' che potessimo ridere delle stesse cose e discutere di alcune scene. Grazie al cielo, sono stata salvata dal fatto che il volume della mia televisione non funzionasse. La Malli ha letto per 10 ore, finendo un bel libro. Roopesh non ha guardato la tele, per solidarieta' con la Malli. Pero' per 10 ore ha continuato a chiedermi (ovviamente senza ricevere risposta) come potessi trovare la lettura cosi' appassionante.
  • Il mio capo e' affetto da disordine ossessivo-compulsivo. In volo, mangia e poi riordina il vassoio. In maniera geometrica. E pretende che io faccia lo stesso (chi mi conosce bene sa che il mio vassoio e' un'opera d'arte di creativita' esplosiva). Poi passa il vassoio alla hostess, con faccia soddisfatta, aspettandosi i complimenti della hostess. Se arrivano, la sua giornata ha raggiunto il suo picco. Peccato che sul volo di ritorno, il signor hostess gli abbia chiesto, osservando il vassoio "E' per caso affetto da OCD (obsessive-compulsive disorder)?" Ecco, li' la giornata della Malli ha raggiunto il suo picco.
  • Gli Americani e il cibo: potrei scrivere un libro. So solo che mangiano in continuazione. A ruota libera. In porzioni giganti e mischiando gli ingredienti in maniera accumulativa e senza senso. Ho cercato di trattenere il mio sgomento di fronte a due litri di coca cola servitimi nel barattolo grande della salsa, il Bormioli, per intenderci. E appena ne bevevo un sorso, il cameriere arrivava e riempirmi di nuovo il bicchiere...ops, barattolo.
  • Il jet-lag: farsi 10 ore di volo per arrivare in un posto che e' 8 ore indietro rispetto all'orario di Londra crea scompensi impensabili. Si vivono i primi 4 giorni in una sorta di incredula sospensione. Non e' mai tempo per dormire, ma non e' mai tempo per stare svegli. E' sempre tempo di mangiare, ma sempre le cose sbagliate: un bagel con cipolla e Philadelphia a colazione, una cheese-cake gigante per cena. Si ride di tutto e di niente, si risponde alle email alle tre di notte. Si arriva in ufficio alle 6.30 del mattino pieni di energia. Si e' pronti per tornare a letto alle 8 del mattino, quando e' l'ora in cui tutti gli altri arrivano in ufficio. Un disastro. Avevo fatto cosi tante ore di volo (fino a 27, dunque 10 sono nulla, a confronto!) solo per andare in vacanza. Farle e andare a lavorare ha un che di inumano. E quando tutto sembra assestarsi e tu "prendi il giro"...e' tempo di tornare.

E lunedi Roma. 1 ora di differenza, un clima migliore, e il cibo va da se'. 2 ore e mezza di volo non dovrebbero gonfiarmi le caviglia, e soprattutto...il mio capo sta a Londra. Il mio equilibrio mentale e' salvo.

Quando una pubblicita' e' bella


mercoledì 9 marzo 2011

Energia positiva

Oggi mi sento cosi - 8 pm in quel di Seattle, 4 am in quel di Londra:

"Viene un momento nella vita in cui devi fare un balzo in avanti e cercare di raggiungere di piu'. Un momento nel quale i rischi e le cose sconosciute non hanno significato paragonati al richiamo di un sogno, una nuova vita, un nuovo respiro.
Lascia andare la paura, resta forte. Abbi fede in tutto cio' che e' buono perche' tu sei libera e questo e' il tuo tempo per essere felice."

sabato 5 marzo 2011

Celebrazione


...sapere che nella tua vita ci sono persone con le quali ridere e' spontaneo e immediato.
Persone che non ti permettono mai di raccontartela, e che ti riportano coi piedi a terra quando voli spropositatamente in alto, o ti prendono per le spalle e ti trascinano in superficie quando la tua anima si sotterra.
Persone il cui solo pensiero arricchisce la tua giornata.
Persone di cui ti fidi ciecamente.
Persone che ti hanno resa migliore, e ti hanno resa te stessa, quando nemmeno tu sapevi quale direzione prendere.
Persone che immagini accanto a te fra 20/30 anni, con la stessa grinta, coraggio, energia.
Persone che ami per quello che sono, e che non vorresti diverse.
Persone talmente eccezionali da scriverci un libro sopra. Forse, un giorno.

Sapere tutto questo mi da' una sensazione di caldo al cuore.
Sono una donna fortunata. La mia vita e' costellata di persone cosi'.

Oggi una di queste festeggia il suo compleanno. E non sono li' con lei.

Auguri Mau. Anche da qui, ti stringo forte, brindo a 100 di questi giorni e celebro la tua vita con te.

venerdì 4 marzo 2011

In trepida attesa del nipotino italiano...

...gia' affettuosamente soprannominato da Gian "lo smilzo" (credo per assimilazione col papa'! - ma noi sappiamo che sara' un vitellino, Sara!), ecco il nipotino inglese, detto Ciccio e Obe a seconda dei giorni...