martedì 21 agosto 2012

venerdì 3 agosto 2012

E poi davvero non ne parliamo piu'!


Ci sono decisioni che a molti sembrano facili come bere un bicchier d’acqua. Scontate quasi. Ci sono “si’” che non puoi non dire. Perche’ e’ quello che molti vedono come opportunita’ priviliegiata. Perche’ e’ quelo che tanti accoglierebbero come il risultato di un loro cammino lungo e non sempre facile.

E poi ci sei tu, e il tuo percorso che si dipana. E poi c’e’ la vita, che ti sorprende e rida’ forma alle tue priorita’.


4 anni fa ho vissuto un momento che racchiudo tutt’oggi fra i miei ricordi piu’ intensi e veri. 4 anni fa ho vissuto una campagna elettorale in cui ho creduto, spendendomi come sapevo e potevo, con le mie piccole risorse e il mio tempo limitato. Non ascoltando quelli che dicevano che ero li’ solo perche’ giovane e donna (anche, si’, probabilmente: qualcosa da non vivere come un limite ma come un arricchimento nuovo, un punto di vista che la politica sembrava, almeno a parole, voler prendere in considerazione finalmente). Io sapevo che ero li’ dopo un percorso lungo e fatto per passione ed ideali, senza pensare a risultati altri e alti. Un percorso che era partito dal mio Brembio, il paese che sempre restera’ casa e che sempre mi fa sentire, collettivamente, amata e rispettata, qualsiasi scelta io faccia nella vita. Un percorso che si era stabilizzato a livello provinciale. Avevo accolto il PD e la sua nascita con l’entusiasmo che un progetto simile meritava, e mi ero ritrovata candidata alla Camera. Avevo creduto all’entusiasmo di quella campagna elettorale, piu’ che alla mia elezione, a dire il vero. E quando questa non e’ arrivata, la mia vita gia’ stava prendendo direzioni diverse. Londra, e dopo 4 anni di pendolarismo, la scelta personale di trasferirmi, di trovare un lavoro, di vivere i miei affetti nella quotidianita’.


Cosi’ ho fatto, per 4 anni. Seguendo l’Italia sui giornali e nelle chiacchiere in famiglia. Tenendo quei 4 o 5 rapporti di amicizia che la politica mi aveva regalato, e che hanno resistito a dispetto della distanza. Facendomi trovare alla cassa della Festa democratica di Brembio ogni mese di luglio, come una boccata d’aria in una vita che mi stava proiettando altrove.


In questi 4 anni c’e’ stato di tutto: lavoro, tanto, e carriera; case; viaggi; incontri. C’e’ stata mancanza di casa ma anche la costruzione di una mia identita’ diversa. C’e’ stata una crescita. E la felicita’ che solo avere una direzione precisa nella vita ti fa provare.


Quando, poco piu’ di un mese fa, le dimissioni di Soro mi hanno automaticamente proiettata alla Camera, c’era anche qualcosa in piu’. Che non era solo la vita che mi ero costruita, e che non avrei voluto lasciare. Su quel punto avrei comunque riflettuto (e l’ho fatto, a tratti) perche’ sento sempre il peso della responsabilita’, delle aspettative, del fatto che ogni mia azione e decisione ha impatti e conseguenze.


Quando la comunicazione e’ arrivata, c’era anche una piccola bimba dentro di me. Di cui nessuno, se non io e il mio compagno, sapeva nulla.


E di fronte a questa bimba voluta e arrivata nel momento giusto della nostra vita, mi sento piu’ responsabile che nei confronti di chiunque altro. Voglio, potendolo fare, che cresca assieme a me e a suo padre. Voglio che mi abbia nella sua quotidianita’. Almeno ogni sera, dopo il lavoro, e ogni fine settimana. Voglio che impari da me che gli impegni presi tendenzialmente non si disattendono, ma che ci sono impegni prioritari rispetto ad altri e bisogna avere l’onesta’ di dirselo e di scegliere. Voglio che impari da noi valori e comportamenti, ideali e speranze. Voglio che impari da me che si’, il mondo si puo’ davvero cambiare, e che magari non lo faro’ seduta alla Camera, ma educando quotidianamente una bambina al rispetto, all’apertura mentale, all’accoglienza e all’onesta’. Voglio che non abbia paura di quello che pensa, di avere passioni e desideri. Che non si senta stupida se a volte avra’ paura delle proprie decisioni. Voglio che abbia la serenita’ di sapere che sara’ amata immensamente qualunque decisione prenda, come mi sono sentita io tutta la vita, e soprattutto nell’ultimo periodo. Voglio che sappia che la coerenza e’ un valore inestimabile soprattutto se e’ la coerenza con se’ stessa.


Ho fatto la mia scelta con la serenita’ che sempre mi accompagna. So che posso disattendere le speranze e le aspettative di alcune persone, ma so anche che la maggior parte sapra’ capire.


Credo ancora, fortemente, nel mio partito e in un percorso che va a tratti ricorretto, rivisto, ma non abbandonato.


E credo in me stessa, in quello che la vita mi sta dando e in quello che dalla vita quotidianamente mi prendo.


Sono onorata, immensamente, di avere avuto l’opportunita’ di diventare Deputata. Proprio perche’ credo che sia un ruolo che merita rispetto e dedizione, non credo di poter intepretare quel ruolo in maniera effettiva ad oggi.


E queste sono le prime e le ultime parole che spendo su questo blog rispetto a questa vicenda. Le critiche ho imparato ad incassarle e a farne tesoro (se solo fossero costruttive). Le cattiverie, mi scivolano addosso. Le parola e le persone belle, quelle c'erano prima nella mia vita e non se ne vanno, qualsiasi scelta io faccia.


Ci sono ben altre cose di cui discutere. Quello che fa la Malli non cambia. Sta solo cercando di farsi largo nel mondo dei grandi perche’ a breve ci sara’ una Mallina a cui rendere conto. E lei, lei si’, che meritera’ tutta la serenita’ e la felicita’ che saro’ capace di crearle attorno.