domenica 12 gennaio 2014

Sempre in pausa

per eccesso di bellezza.
Questo blog, intendo.
Che non te lo immagini che la vita possa essere cosi' densa ed energica e frizzante e stancante e piena. Ma lo e'. Da quando Nina apre gli occhi al mattino e si mette a sedere di colpo, senza nemmeno prendersi il tempo di strofinarsi gli occhi. E dice 'Eccoooo'...come a dire: eccomi, sono qui, sono sveglia e il mondo puo' ricominciare a muoversi. Alla doccia col suo papa', che tirarla fuori diventa un'impresa fatta di convincimenti e preghiere e poi la si prende di peso e lei piange, ma solo il tempo di trovare la marachella successiva in cui impegnarsi. Alle scene perche' nel passeggino non ci vuole entrare, ma alla nursery ci va con una gioia che mi fa quasi essere gelosa...E poi il lavoro con lei in testa e la sua vocina nelle orecchie. E poi correre a riprenderla, col buio, e noi due a casa, e i nonni su Skype, e le coccole, la cena, i giochi col papa', e provare a camminare, e salire sul divano da sola (ed io che perdo dieci anni di vita), e poi il lettone, coccole e giochi ancora, e poi finalmente Morfeo che la tranquillizza...ma nemmeno tanto. E' una vita che ruota intorno a lei, a quello che vuole, a quello che ci da'.
Siamo suoi ostaggi. Siamo in sua balia, lo sappiamo e non facciamo nulla per diventare piu disciplinanti o direttivi. 
La viviamo come viene, subiamo la meraviglia di averla nelle nostre vite, e lo stupore che proprio a noi sia stato concesso di essere i suoi genitori.
La mia 'good girl', come si definisce lei, dalla tenerezza infinita, l'impeto di un vulcano e la testardaggine di un mulo. La mia bambina adorata, baciata all'inverosimile e pensata ininterrottamente.
L'amore fa strani scherzi. Pensi di aver raggiunto l'apice, che si assestera', e invece no. Non finisce mai. Non smette di crescere. E quando 24 ore sono poche per tutto questo amore, scrivere della propria vita diventa difficile. Lo faccio ora, che e' notte, che i miei amori dormono, ognuno col suo ritmo e il suo respiro regolare, e io no, faccio fatica. Fatico a spegnere questo rubinetto di emozioni continue. Lascio che mi avvolga e penso alle mille cose che voglio fare con loro, ai luoghi del mondo da visitare, e a una vita che sta scorrendo troppo veloce. Che mille anni non sarebbero abbastanza comunque. Che sia questo, essere felice?