domenica 19 febbraio 2012

Sipario

Lei era giovane, quando sono venuta al mondo, e insieme siamo partite per questa avventura, lei per la prima volta nonna, io per la prima volta viva.
Lei mi ha dato coccole e disciplina; amore e regole; comprensione e ambizione.
Lei ha accolto tutti i nipoti che la vita, nel suo percorso imperscrutabile, le ha dato. Li ha amati tutti tanto, e con la diversita' che ognuno di loro meritava.
Lei ha amato a dismisura, nei suoi primi 10 mesi, il suo bisnipotino. L'unico che riusciva a ravvivarla negli ultimi tempi. Uno dei suoi ultimi sorrisi.

Ciao nonna. Col cuore a pezzi, e l'anima forse piu' serena in questa notte triste, dopo averti vista soffrire troppo, ti dico ciao.
E mi porto nel cuore tanti sentimenti e immagini.
Il privilegio di averti resa nonna, per prima. 37 anni della mia vita vissuti intensamente insieme. I primi 10 anni in una quotidianita' impressa nel mio cuore. Le nostre vacanze. Il nostro capirci al volo. I sorrisi complici quando gli altri tuoi nipoti si riferivano a me chiamandomi "la tua nipotina", alludendo ad una preferenza che forse non avevi. Quello che loro non hanno mai capito, e io e te invece si', era che non e' che tu amassi me piu' di loro. Solo da piu' tempo.
Le lingue straniere studiate perche' tu, un giorno, mi avevi detto che ammiravi chi riusciva ad esprimersi in un'altra lingua. La politica. Il giorno della mia tesi. Le mie partenze. Le candele che accendevi ad ogni esame. Le mie telefonate da qualsiasi parte del mondo mi trovassi, e tu a stupirti di quanto mi potessi sentire bene. Il tuo accettarmi per le scelte che facevo. Mai una volta mi hai chiesto perche' non mi sposassi, o non avessi ancora avuto figli. Sapevi che le mie scelte erano ponderate, e la mia vita felice. E a te questo e' sempre bastato, nonna. Non chiedevi altro. Non mi hai mai inquadrata in cornici che non mi corrispondevano. Sapevi che la vita ha bisogno d'altro per valere la pena.
Lo stupore felice di ogni volta che comparivo dal nulla davanti ai tuoi occhi, negli ultimi anni. Le cose in cui non ti assomiglio - perche' geneticamente mi hai passato i fianchi larghi, e poco altro. E l'immenso peso che hai avuto nella formazione della mia anima. Da sempre. La mia educazione, a cui hai contribuito in modo evidente. La mia autostima. Perche' vedermi attraverso i tuoi occhi mi ha sempre fatto sentire bella e buona, come sempre mi definivi tu. La vita che mi hai dato, avendola data a mia madre.

Stasera te ne sei andata, nonna, mentre ti tenevo la mano. Hai aspettato che fossi a casa. E che in qualche modo fossi pronta, per quanto pronti non lo si e' mai. Te ne sei andata circondata da tutta la tua famiglia, dai tuoi adorati nipoti che non si davano pace. Te ne sei andata circondata da un amore che hai creato e nutrito in tutti questi anni. Credo che a pochi sia concessa un'uscita simile.
Ciao Nen adorata.
Nel mio cuore per sempre.

"Terra, sii leggera su di lei. Lo fu lei su di te."

mercoledì 15 febbraio 2012

Spatasciata

sulla poltrona da stamane alle 6.30, con una tazza di caffe' in mano e il pc sulle gambe, la Malli:

1) si interroga sul perche' per due mattine di seguito, e dopo secoli che non le succedeva, la sua pressione sia cosi' bassa che non serve nemmeno a tenere il collo dritto. Nulla.
2) pensa che deve ricordarsi di pulire la chiazza di caffe' sul tavolino bianco, prima di uscire, o chi lo sente Gian.
3) risponde alle mail meno impegnative, che per quelle impegnative e complesse c'e' tutta la giornata (o i 3 buchi da 5 minuti l'uno che la mia agenda ancora mi segnala).
4) si fa un appunto mentale di infilare lo yogurt greco nella borsa, che stamane ne ho piu' bisogno che mai.
5) avrebbe voglia di andare in vacanza, ma questo tutte le mattine.
6) si sente il polso e il battito e' anche piuttosto accelerato. Probabilmente, con questa pressione, e' il cuore che mi tiene ancora cosciente.
7) conclude che avere tutti sti pensieri di prima mattina puo' essere controproducente. Meglio vestirsi ed avviarsi verso l'ufficio con l'ipod nelle orecchie. Almeno sta testa si riposa.

lunedì 13 febbraio 2012

38

38. Come gli anni che compi oggi, amore grande. Che non si vedono nel volto e nelle modalita' da ragazzino, e forse si', nell'intensita' dell'uomo che mi sta di fronte.
38. Come probabilmente le volte che ho dovuto "levarti di dosso" durante il nostro volo oggi, da Porto a Londra. Perche' sei affettuoso, dolce e buffo. E non avrei mai saputo immaginarti cosi', quando ci siamo conosciuti.
38 come e meno dei viaggi che abbiamo fatto assieme, dei posti che abbiamo visitato, del mondo che abbiamo introiettato durante il nostro vagabondare.
Come, finalmente, la maturita' del tuo animo che corrisponde alle stagioni della tua vita. E lo capisco - che non era una cosa che ti aspettavi, nemmeno tu. Ma la accetti senza per questo sentirti invecchiato. Con la serenita' e la leggerezza che mai hai avuto in passato.
38, come e meno dei prossimi anni che mi aspetto di condividere con te. Con le sfide che sapremo porci davanti, e quelle che la vita stessa gia' ci pone quotidianamente.

Celebrarti, oggi, ha il sapore della crema solare delle nostre vacanze. Dei biscotti appena sfornati. Della panna montata di cui profumano i nostri nipotini. Celebrarti ha davvero, oggi piu' che mai, il sapore della gioia profonda che mi dai ogni giorno. Della felicita' che sento, oggi in maniera intensa e completa, nonostante la vita e alcuni inevitabili dolori. Solo tu sai distogliermi da certi pensieri e darmi nuove ragioni. Non te ne saro' mai grata abbastanza.
Auguri, bimbo Gian. Che fortuna che tu sia nato. Per la mia vita soprattutto.

giovedì 9 febbraio 2012

Congratulations

Alla mia amica Fosca, che da oggi e' entrata a far parte della famiglia degli Expedians :)
Sei stata brava e ti sei meritata questa opportunita'.
Goditi questa nuova avventura, cerca di trarne il meglio e anche di divertirti, nel frattempo.

Sara' bello averti attorno ogni giorno. A distanza di un piano. E sapere che troveremo il tempo per un caffe', una chiacchiera, un gossip come si deve.

mercoledì 8 febbraio 2012

Aggiornamenti

Lo so, sono silente ultimamente, ma succede che la vita mi inghiotta cosi', di colpo, senza preavviso. Lavoro che diventa inclusivo, casa che diventa un nuovo obiettivo (vorremmo spostarci piu' a Est, dove c'e' la Londra piu' vibrante - e anche il mio vecchio lavoro nei nuovi uffici), e insomma, progetti e giornate che scorrono.
Qualche cosa da appuntarsi, cosi', per non farla scorrere via:
1) Edo ha lasciato il fantastico mondo di sole vocali per inserire anche le consonanti nei suoi gorgheggi. Papapapa e mamamama (e pare anche "neneneneee" che ha fatto venire le lacrime agli occhi alla Lucy, che chiaramente l'ha interpretato come "nonna" - c'e' da dire che il nenenene e' uscito mentre il furbastro allungava le sue manine verso l'amata nonna, quindi Lucy aveva qualche ragione per commuoversi). Il ragazzino ora balla (la Cucaracha) e ha opinioni forti su tutto. Mangia che e' un piacere e si fa rispettare. Uno spettacolo.
2) Louis e' entrato nella fase bilinguismo. Piu' inglese che altro, e tanto British (il modo in cui dice APPLE, mela, e PARK, parco, e MORE, di piu' o ancora, e' assolutamente da famiglia reale). Ma anche tanti tentativi di ripetere parole italiane che gli vengono dette (con risultati esilaranti su UOVO e AEROPLANO). Sa indicare ogni parte del suo corpo in italiano (a parte le orecchie, che stanno da qualche parte tra la fronte e la nuca, a seconda dei giorni) e capisce qualsiasi cosa gli si dica, in ognuna delle due lingue. Disegna, balla, e piange quando ce ne andiamo. Io e Gian meditiamo di rapirlo e portarcelo a casa, prima o poi.
3) La dieta e' in sospeso. O meglio, dal venerdi alla domenica vale tutto (anche due volte pizza, torta pere e cioccolato, scofanamenti vari) e dal lunedi al giovedi faccio la dukaniana quasi perfetta. Il risultato e' confortante. Stabile. A meno 14 chili e va benissimo cosi'. Talvolta fatico ancora a riconoscermi nello specchio. Mi pizzico. Per vedere se sono proprio io.
Altri amici l'hanno cominciata. E stanno perdendo a vista d'occhio. Ancora, grazie Dukan.

4) E la vita continua. Con le sue difficolta', le sue gioie, i suoi mille pensieri, e un peso sul cuore che accompagna me e i miei cari ogni giorno. Nessuno ci aveva detto, quando siamo arrivati quaggiu', su questa terra, che sarebbe stata una passeggiata. Si vive come viene. Un giorno alla volta. Trovando un motivo per alzarmi, un abbraccio che mi scaldi, una preghiera a modo mio prima di andare a dormire.