martedì 24 gennaio 2012

Dukanisti non anonimi








Ridevo con l'amica Elena, settimana scorsa, anche lei alle prese con la Fase Attacco della dieta Dukan: siamo ormai un circolo, un club in cui chi ci si ritrova lo fa suo malgrado (costretto da un girovita troppo ampio, dalla voglia di perdere tanti chili velocemente, o anche solo perche' un'amica ti ci costringe). Un po' come essere alcolisti e partecipare alla riunione degli alcolisti anonimi. "Mi chiamo Marilena, ho 36 anni, e non mangio carboidrati da 3752 ore" - che piu' o meno corrisponde a verita', a parte qualche scivolone.

Chiunque comincia questa dieta si ritrova poi in una strana situazione: non si vuole essere anonimi. Mai piu'. Si vuole dire al mondo che tu l'hai trovato, "il segreto". Quello che ti fa mangiare un tramezzino alle 6 di venerdi mattina all'aeroporto solo perche' hai fame. Quello che ti fa trascorrere il sabato pomeriggio con tua nonna mangiandole piu' o meno un chilo di biscotti al burro che qualcuno aveva portato per il suo compleanno. Che ti fa ingurgitare chili di cioccolato in un weekend a casa, terminato a Londra con pizza e gelato domenica sera. Il segreto, dicevo. Quello che ti fa avere questo weekend di sbandamento - che ogni tanto ci sta e socialmente fa bene - perche' sai che ti bastano due o tre giorni a regime per tornare come prima. Un giorno di sole proteine et voila', la bilancia torna al suo posto.

Chiaramente, prima di arrivare a tutto questo ho avuto un paio di mesi di intransigenza pura. In cui non toccavo carboidrati e cibi con piu' del 4/5% di grassi. Un percorso fatto in leggerezza pero'. Tra mille critiche - questo si' - ma tutte scacciate via dai miei esami del sangue - perfetti!

Per questo sono felice per Elena, per Francesca, per tutte quelle che hanno deciso di provarci. Chi con un po' di sofferenza, chi con meno - dipende dallo stile di vita e dalla forza di volonta', dalla motivazione.

E a chi me lo chiede: no, non sono il dottor Dukan sotto mentite spoglie, ne' sono pagata dallo stesso per fargli pubblicita'.

Sono solo molto grata a questo signore che per la modica cifra di 9 pounds (credo che questo fosse il costo del suo libro su Amazon, comprato in una tiepida serata di fine agosto) mi ha regalato di nuovo me stessa. E il Segreto.

lunedì 9 gennaio 2012

Vaticano e dintorni - ci risiamo...

G. e’ la persona per cui M. ha mollato tutto. Famiglia, amici. E una vita che le dava un’identita’.
Si svegliano assieme ogni mattina. Progettano il futuro, ma soprattutto cercano di godersi il presente. E si’, M. seguirebbe G. anche nell’altro emisfero, se lui glielo chiedesse. Senza tentennamenti.
E’ lui che M. chiama se e’ a terra. E’ lei che G. chiama se vuole un consiglio o semplicemente sfogarsi. Sono, l’uno dell’altra, il sorriso piu’ grande, la risata mai trattenuta.

S. vive con E. da anni. E spesso vive da sola, a dire il vero, aspettando che E. torni dal suo luogo di lavoro.
Meno di un anno fa e’ nato un bimbo meraviglioso e tanto desiderato da queste due persone che condividono “un tetto, un frigo, le bollette”, come scherza E., per fare arrabbiare S. E tanto, tanto di piu’, come dico io, che li conosco bene e so cosa c’e’ in mezzo ai loro discorsi, alle loro risate, alle volte che discutono e alle volte che si mancano terribilmente.

E di storie simili ne conosco a bizzeffe. Storie belle e limpide e pure. Persone che si sono scelte per amore, e che ogni giorno si riscelgono con la stessa convinzione. E che non si sposano perche’ semplicemente non credono in una religione, o in una convenzione, o in una scelta che puo’ essere di molti ma non e’ la loro. E li’, caro signor Papa, c’e’ una famiglia. Che Lei la riconosca o no. Li’ c’e’ l’amore. Li’ c’e’ una casa in cui tornare. Li’, soprattutto li’, c’e’ l’apertura agli altri e al mondo. Li’ ci sono principi e valori. Tra cui la tolleranza, ad esempio. Valore su cui converrebbe riflettere. Di tanto in tanto.

sabato 7 gennaio 2012

Propositi - per l'anno che verra' (e che e' gia' cominciato)

Lo so, le vacanze mi hanno tenuta lontana da questo blog. E non tutto il male vien per nuocere: ho avuto modo di riflettere dentro di me invece che correre a mettere per iscritto i pensieri, come spesso faccio. E mi sono resa conto che i miei propositi per il nuovo anno sono cambiati di giorno in giorno. Per lo piu'. Solo 3 o 4 sono rimasti sempre li', e questo mi dice che sono quelli su cui mi devo concentrare. Li metto di seguito, non necessariamente (anzi, affatto) in ordine di importanza.
1) Palestra: l'ho abbandonata quando ho cominciato la dieta. Perche' la dieta prescriveva assenza di attivita' fisica nei primi giorni. Ecco, l'ho presa un po' troppo alla lettera. E i primi giorni sono diventati mesi.
Per la prima volta dopo anni, il mio proposito non e' perdere peso. E pensavo sarebbe stato piu' liberatorio di quanto sia nella realta'. Sono felice dei miei quasi (a stamane) 15 chili persi. Sono orgogliosa di me. Stupita di non aver sofferto. Di non essermi resa conto che se ne stavano andando. I miei esami del sangue sono buoni. Come me li aspettavo. Sto bene. E sono energica. L'energia che non ho messo nella dieta (perche' e' stata facile) e che non metto piu' nel pensiero del cibo viene ora utilizzata per il resto delle cose della mia vita. Ed e' davvero rasserenante.
Pero', devo muovermi. Devo rifinire il lavoro cominciato. Cosi', chiudo questo post e me ne vado in palestra. L'ultima volta che ho corso, un paio di mesi fa, ero 7 chili e rotti in piu' di adesso. Non oso pensare all'effetto che fara'.
2) Deresponsabilizzarmi. Che non vuol dire diventare irresponsabile. Solo, non prendermi responsabilita' che non mi competono. Come tendo a fare. Mettere me stessa al centro dei miei pensieri, e fare priorita' dei bisogni altrui. Difficile, per me, ma devo cominciare a pensarci. Lo so che non cambiero', ne' voglio cambiare. Voglio solo avere un po' di leggerezza in piu' e non pensare sempre a prevenire, prevedere, preparare. Staro' meglio io, e le persone che vivono la mia vita. Di questo sono certa.
3) Come conseguenza del punto numero 2, c'e' il lavoro che devo fare sulla mia ansia. Proverbiale. Caratteriale. Intrinseca. Devo farlo, devo smettere di preoccuparmi. Anche qui, leggerezza piu' che altro. Questo forse e' il punto piu' duro, quello su cui sono piu' incerta...ci lavorero', non sono certa dei risultati sul breve periodo, ne' di come affrontare questo proposito che per me e' immane!
4) E poi...altri progetti, propositi, speranze...alcuni abbozzati, altri condivisi con chi mi sta vicino. Cose piccole e cose grandi. Cose che necessitano di ancora tante riflessioni e parole. Cose che necessitano di definizione e rifinitura. Preghiere. Sogni. Viaggi reali e mentali.

E la certezza che dal nuovo anno posso aspettarmi tante cose, ma alla fine aveva ragione Gianni Rodari, quando diceva "Se voglio troppo, non darmi niente...dammi una faccia allegra solamente."

Buon 2012 - che sia denso di volonta', scelte vostre e tante risate.