giovedì 27 novembre 2008

Un passo indietro

L'ho scritto qualche post fa: sono/siamo in un'eta' in cui e' naturale che la maggior parte di noi abbia un figlio, o ci pensi, o ci speri. E pensando ai tanti figli che verranno al mondo nei prossimi anni, pensando ai figli che forse avro', forse no, ho sempre in mente l'emozionante chiusura della lettera che Margaret Mazzantini scrisse a Piero Fassino, nel momento in cui abbraccio' l'idea del Partito Democratico. La Mazzantini diceva, in quella lettera, che si doveva fare questo passo per noi, per il Paese, ma soprattutto per i figli: "Perche' poi loro dovranno affrontarlo allo scoperto il mondo, e provare a fare quello che hanno sempre fatto i figli per diritto naturale, un passo in avanti rispetto ai loro padri."

Pensando alla tragica condizione economica mondiale, e guardando attonita per ore, ieri sera, sulla CNN, le immagini che arrivavano da Mumbai...no, non solo non e' il miglior mondo possibile, quello che stiamo preparando loro, ma e' addirittura peggiore di quello che attendeva i nostri nonni e bisnonni. Temo fortemente che siamo l'ultima generazione ad aver fatto un passo in avanti rispetto ai nostri padri. Ai nostrti figli stiamo dando in eredita' un mondo senza lavoro, povero, economicamente e per cultura, violento e pericoloso. Ogni bimbo merita che gli siano garantite due cose, alla nascita: sicurezza e opportunita'. Attualmente non possiamo garantirne nessuna. E sono dieci passi indietro che facciamo, in una sola generazione.

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