martedì 28 giugno 2011

Progressi

Mi bacia con la faccia sporca di sugo. Con irruenza. Afferrandomi le orecchie per tirarmi a se', quasi mettendosi in punta di piedi sul seggiolone. Con foga, con questa urgenza di manifestarmi il suo affetto.


Mi indica Gian, che sta entrando dalla porta. Lo guarda divertito. Poi me lo addita. Cosi', come a dire "Ehi, hai visto chi e' arrivato?" Quasi a dirmi che lui lo sa, che siamo una cosa sola.


Mi ascolta divertito mentre gli canto una canzoncina inventata. E quando smetto, la ricanta a modo suo, per farmi ricominciare.


Guarda Gian giocare a golf in giardino, e ne rifa' le mosse.


Sgrana i fagioli assieme a sua madre, e pretende che io giochi col baccello. Quando mi vede in difficolta' (che non e' che con un baccello su possano fare molti giochi!), agita il baccello che ha in mano davanti ai miei occhi, come uno spadaccino. E allora cominciamo il gioco delle spade, che lo fa ridere a crepapelle.

Cammina noncurante attorno alle nostre sedie, mentre mangiamo. E ogni tanto mi da' una sberla sul fianco, se oso togliere gli occhi da lui per 20 secondi.

Vuole le patatine che sto mangiando. Nello stesso contenitore, abbiamo messo dei cracker di riso, che gli do'. Ma non la beve. Lui vuole le patatine, come noi.


Vede la birra che suo zio sta aprendo. Allunga le mani. Suo zio gliela appoggia sulla bocca. Lui sta li'. E' uno che si accontenta di poco, in fondo.


Louis ha da poco fatto 14 mesi. E come sempre, piu' di sempre, e' uno spettacolo.
Non vedo l'ora di metterlo nella stessa stanza con Edo, a settembre, e vedere come interagiscono.

Non vedo l'ora.




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