martedì 5 luglio 2011

Spesa - in risposta all'amica Laura



L'amica Laura - il cui blog potete leggere alla lista dei miei blog, piu' un basso sulla destra, Per Caso - scrive dei post che richiederebbero spesso il mio commento. Purtroppo, per qualche strano problema tecnico che emerge ogni volta, non sono quasi mai in grado di lasciare il mio pensiero. Lo faccio quindi qui - cara Laura, una chiacchierata come ai nostri bei vecchi tempi, nascoste in un buio ufficio di via Lodino - il periodo lavorativamente piu' felice della mia vita da recruiter.


Scrivevi un paio di giorni fa che la spesa online, arrivata a Lodi grazie all'Esselunga, mi sembra di capire, ti toglie la magia della spesa in se'. Ti evita la fatica, ma rende l'esperienza un po' asettica.


Lo capisco, credimi. Conosco la gioia di vagare fra scaffali ripieni di ogni ben di dio, cose di cui in genere ignoreresti l'esistenza, se non fosse che te le mettono li', ad altezza occhio (ah, il visual merchandising, ne sa una piu' del diavolo!) e tu afferri il bene in questione perche' sai che non potrai tornare a casa senza. Mi e' capitato valanghe di volte: vado al supermercato per qualche genere di prima necessita', e torno con le borse talmente piene di superfluo che devo fermarmi sulla strada di casa piu' volte perche' pesano troppo. Mi sono pure dotata di carrello con ruote, di quelli che in Italia usano solo le signore di una certa eta'. Non qui, devo ammettere.
E so che il mio e' un problema genetico: ho speso sufficienti ore al Bennet con mio padre per sapere che questo del supermercato e' un vizio che non perdero' facilmente.


Detto questo, ho dovuto porre un freno. Per non ammazzarmi di fatica, per dare un minimo di ordine e fiato alla mia dispensa, per vivere, semplicemente.


Ho una vita piuttosto complicata, con orari lavorativi improbabili, dunque finire alle 8.30 di sera e passare al supermercato era diventato inaccettabile.


In piu' l'ordine mentale e fisico non mi appartiene, e necessitavo di un carrello che fosse svuotabile a senno sopraggiunto. In genere qualche ora dopo che la spesa e' fatta.



Ho trovato tutto questo nella spesa online.

Comincio a inizio settimana, mettendo nel mio carrello virtuale i generi di prima necessita' - notoriamente, in casa Bergamaschi-Parenti, uova, insalata, cornette-zucchine-melanzane-pomodori, salmone affumicato-3 buste, prosciutto crudo-2 buste, salmone fresco-2 filetti, bresaola, melone-anguria-fragole-uva-come-se-piovesse-in-stagione-e-fuori.



Poi il martedi in genere mi accorgo che lo stomaco non e' l'unico a dettare regole: detersivi, scottex, acchiappacolore, deodorante, shampoo. Il mercoledi mi accorgo che in casa la scorta di shampoo ci terra' compagnia fino al 2014, quindi cancello gli shampoo dal carrello. Aggiungo pero' i sacchi dell'immondizia.



E via cosi, fino al venerdi sera, in genere ultimo momento utile per le modifiche.



Il sabato mattina la mia spesa arriva bella bella in casa, tra un caffe' e un programma tv in pijama. Giusto quei 30 minuti per mettere tutto al proprio posto, e la mia vita e' mia di nuovo. Senza molta fatica. Senza sudore e braccia doloranti. Senza il superfluo. Che mi manca, terribilmente - ma mi fa anche male, diciamocelo. E quindi ben venga la spesa online. Me ne sono fatta una ragione. E non e' affatto male, cara Laura :) Sono certa che a breve converrai.

1 commento:

Ange ha detto...

Ora la Laura e la Malli mi hanno incuriosito e proverò anche io la spesa on-line!!