mercoledì 10 dicembre 2008

In house

Nel senso che sto scrivendo da casa. Gian e' partito all'alba (mooolto alba) per Zurigo ed io devo aspettare gli ometti che vengono a capire perche' il telecomando della nostra tele supertecnologica non funziona. Immagino sia il campo magnetico che si e' creato in quella zona, tra lampade varie, sistema home theatre con altoparlanti sparsi e una tele che da sola mi arreda meta' sala. Nulla di preoccupante, eh, se non fosse che ogni qualvolta passo da quelle parti, i capelli mi si arricciano. E chi mi conosce sa quanto questo sia pressoche' impossibile.

Beh, quindi partito Gian mi sono rimessa a letto, ho guardato le news delle 5.30 del mattino, e mi sono riaddormentata fino alle otto. Doccia con calma (con tanto di maschera all'argilla e coccole con creme profumate...si vede che quando ho tempo non sono approssimativa come di solito, e la mia amica Elena Torresani apprezzerebbe cotanta femminilita'...), caffe' davanti al pc, telefonatina per sapere se Gian e' atterrato, e ora vado, post blog, ad asciugarmi i capelli e vestirmi.
La piu' bella notizia della mattina e' che Sophie, la ragazza che sostituisco, ha avuto ieri un bimbo. Oliver. 3 kg e mezzo. E sono contenta. Perche' Sophie mi sta simpatica. Perche' ha mollato anche lei tutto, in Francia, per raggiungere quello che poi e' diventato suo marito, neozelandese conosciuto durante una vacanza studio a Singapore. Insomma, anche lei una pendolare dell'amore con complicazioni maggiori delle mie. Mi sa che faccio un gruppo su Facebook. Pendolari dell'amore e dintorni. Prime aderenti, Sophie ed io. Come ex pendolari, ok. Ma con tutta l'esperienza che ci siamo fatte, ci giochiamo la carica di Presidenti (e se c'e' da candidarsi, si sa, che io non mi tiro indietro!:)

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