sabato 6 febbraio 2010

Pollice verde e dintorni

Lo confesso: ho preso l'amore per piante e fiori da mio padre (o meglio, non so quanto gli piacciano, ma di fatto e' lui, in casa, l'addetto a innaffiatura e potatura), ma il pollice verde da mia madre. Cioe', allegramente dimentico!

Non che Lucy non si rallegri dei progressi delle piante di casa, solo che, a detta di James, non le segue costantemente.

La frase ripetuta come un refrain da James durante la mia infanzia e adolescenza e' stata "Qui, se non fosse per me, queste piante sarebbero andate gia' al macero!"


Chiaramente la stessa dinamica si e' ripresentata quando ho cominciato (non innumerevoli volte, che gli uomini, si sa, hanno perso il romanticismo da tempo) a ricevere fiori.

Io li mettevo nel vaso e via, era fatta. Il cambio dell'acqua era un concetto che nemmeno mi sfiorava. Al che, sempre James "Ohhh, Nina, guarda che sono belli i fiori, ma se non cambi l'acqua marciscono!"


Insomma, una volta trasferitami a Londra, la mancanza di disciplina in ambito piante si e' fatta sentire. Mi sono miseramente morti, probabilmente affogati:

-n. 2 bonsai

- n. 1 tronchetto della felicita'

-n. 1 altra pianta a foglia larga non meglio identificata

-n. 1 bamboo


Ora, immaginatevi il mio stupore quando, di rientro dal viaggio in Nuova Zelanda, un vaso semplicemente pieno di terra (l'avevo conservato vicino alle altre piante per non so quale motivo) ha cominciato a germogliare. La mia lontananza deve essere stata fondamentale perche' questo avvenisse.


Se ricordo bene (ma non ci giurerei) dovrebbero essere giunchiglie. E stanno crescendo di ora in ora.

Questo non rende il mio pollice piu' verde di prima, ma che dire...alla fine, son soddisfazioni.

E speriamo di non ammazzarli, sti poveri germogli, prima del tempo. Per ora, fingo di ignorarli. Mi sembra la strategia piu' efficace.




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