sabato 26 maggio 2012

Chissa' perche'

ci ostiniamo a mettere in scatoloni proprio una vita come la nostra, che scorre fluida e senza legami, senza argini. Lo facciamo, ostinatamente, ogni due o tre anni. Ho fatto con te due traslochi solo nei primi due anni in Italia. Sempione - Naviglio 1 e Naviglio 1-Naviglio 2. E poi tu sei venuto a Londra. Trasloco Milano-Londra, e poi dopo un mese, trasloco Hyde Park Nord-Hyde Park Sud (o qualsiasi punto cardinale seguissimo, ancora non mi e' chiaro). E poi li' sono passati 4 anni. 08/08/08: il mio trasloco Brembio-Londra. E dopo un mese Hyde Park Sud-Hyde Park Nord. E dopo 18 mesi Hyde Park Nord-Hyde Park Sud (ancora, potrebbe essere Est verso Ovest, ma tanto tu capisci). E ora, dopo 2 anni appena, da Londra Ovest a Londra Est (o almeno, questo e' il piano). Passando per casa di amici e famigliari fino a che la nostra non sara' pronta (leggi: rilasciata dietro lauto riscatto).
C'e' un qualcosa di mai definitivo nelle nostre scelte. Un rifuggire il persempre che ci fa correre a destra e a manca. Senza, bada bene, inseguire la felicita'. Quella la sappiamo riconoscere anche nella ritualita' delle nostre dinamiche sempre uguali, dei nostri momenti di noia anche, ma assieme. E' come se, spostandoci in continuazione, volessimo dimostrare a noi stessi, e l'uno all'altro, che siamo pronti al cambiamento sempre, che l'abbracciamo, che non ci spaventa, come non ci spaventa la fatica di rifare tutto da soli.
Che facendola, questa fatica, ci definiamo. Come individui, come coppia, come famiglia.

Non che manchino i momenti di sconforto. Ma ne sappiamo ridere se e' il caso, se sono troppo densi.
Mi piace pensare che questo continuo vagabondare rispecchi un po' le nostre anime, la nostra necessita' di rinnovarci. Il nostro tendere al meglio, sempre. Senza sederci. Senza tirare il fiato.
E che in qualche modo, nella nostra assenza di radici (piu' tua che mia, a dire il vero), stiamo cercando un posto che possa essere casa, nel senso piu' profondo del termine. O piu' casa di adesso, per lo meno. Per dare radici al futuro che verra'. Un posto a cui pensare con profondo struggimento, nel corso della vita, e dire: quella era casa mia. Li' sono stata/o immensamente felice. Sarebbe gia' un regalo meraviglioso. Non solo a noi due.

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