mercoledì 14 marzo 2012

Vorrei

In mancanza di parole mie, come prosciugate da una vita a cui devo dare una "rallentata" quanto prima, uso parole altrui per descrivere la felicita' cui aspiro, e che e' esattamente cosi' (e ancora rido, rileggendo la frase, perche' non la saprei immaginare diversa - e perche' quel bimbo ha esattamente la faccia del mio Edo, o del mio Louis):

"I più felici sono coloro che vivono giorno per giorno come i bambini, portando a spasso le loro bambole che svestono e rivestono, girando con gran rispetto intorno alla dispensa dove la mamma ha rinchiuso i dolci, e quando infine riescono a ottenere quanto desiderano, lo divorano a piena bocca gridando: "Ancora!"."

(J W Goethe, I dolori del giovane Werther)

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