venerdì 25 maggio 2007

Podiste

Questo post lo voglio dedicare alle mie compagne di corsa, Sara e Vale, che di tanto in tantissimo (!) mi accompagnano nelle uscite…Ognuna col suo stile e con il suo ritmi: Sara con il suo allenamento e il suo tenere sempre il ritmo altissimo, Vale che dice sempre che non ce la fa e poi ce la fa ma è probabilmente una strategia, abbassare le aspettative; ed io, con un corpo incostante per natura, che a volte ho una tenuta invidiabile e altre mi spiaccico al suolo e non mi muovo come una bimba capricciosa…

Più della corsa in sé, panacea di tanti mali, se solo la cura venisse somministrata con continuità, ci piace ritrovarci fianco a fianco, chiacchierando di noi, dei trent’anni che lasciano segni e cedimenti (sempre esagerati per far sì che le altre ti consolino), di quanto saremo in forma fra 1, 2, 4 mesi…

Come disse Jesse Owens, amo correre, è un cosa che puoi fare contando solo sulle tue forza. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni (e i nostri, di polmoni, ne hanno da vendere, di coraggio…)

E’ bello il senso di miglioramento costante che la corsa ti dà, il passare dallo stadio-verza (colorito spento, bocca ansimante, andatura goffa) allo stadio-patata (giallognole, boccheggianti e ondulanti con rallentamenti). Ora siamo allo stadio-pomodoro (ancora qualche difficoltà di fiato, ma colorito più vispo e tenuta semi-compatta). Per luglio arriveremo allo stadio-melanzana. Scure, allungate e sode. Forse. Se ci crediamo. O tutt’al più, arriveremo allo stadio-zucchina. Che già non è male. Soffritti permettendo.

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