venerdì 7 marzo 2014

8 Marzo - Lettera a mia figlia

Ci sono parole e pensieri che ti rimbalzano dentro quotidianamente. Lettere che pensi non scriverai mai perche’ non ci sara’ mai il momento giusto.
Poi una mattina guardi distrattamente la tua agenda e realizzi che l’indomani e’ l’8 marzo. E pensi che forse questo e’ il momento giusto.

Cara Nina,
Ho saputo che saresti stata femmina prima di restare incinta. Molto prima. Sono quelle cose che sedimentano dentro di te come poche certezze nella vita. E quando, a 16 settimane di gravidanza, durante l’ecografia, il medico ci disse che eri femmina, fu solo una bella conferma, non una sorpresa. Tant’e’ vero che il nome per il maschio si areno’ su improbabili proposte di tuo padre che mai mi presi la briga di contrastare. Sapevo non ce ne sarebbe stato bisogno.
La tua nascita mi ha insegnato sentimenti tutti al femminile. Il dolore che come donna posso sopportare. Il coraggio che non sapevo di avere. La sorpresa e lo smarrimento di fronte alla grandiosita’ della Vita. La resistenza fisica e mentale, nei primi faticosi mesi da mamma. La mamma che sono, e che ho scoperto solo diventandolo. Niente della Mari di prima mi avrebbe fatto intravedere la mamma che sarei stata per te. La tenerezza, si’, ma anche il modo in cui credo di prepararti al mondo e agli altri. La gioia per il tuo carattere aperto e solare, e la paura per le volte che la vita ti ferira’ e cerchera’ di calpestarti.
Ti guardo oggi, a 15 mesi di tenerezza e testardaggine, e immagino la donna meravigliosa che sarai. Immagino i nostri viaggi dentro il viaggio emozionante che gia’ stiamo facendo. Vedo l’orgoglio negli occhi di tuo padre quando non cedi, quando non ti interessa compiacerci, quando vai dritta per la tua strada senza prestare attenzione ai nostri tentativi di distrazione. Altri li vedrebbero come capricci o disobbedienza, io e papa’ speriamo che questo prefiguri la schiena dritta con cui camminerai per le strade del mondo. Il non cedere alle lusinghe, se quello che tu vuoi e’ altro da quello che il mondo ti dice che devi volere.

Domani e’ l’8 marzo e sei troppo piccola per spiegarti cosa rappresenta e perche’ e’ importante ricordarsene. Senza mimose, che qui a Londra chissa’ dove si trovano, e senza grandi gesti. Ma dedicando un pensiero al perche’ lo si festeggia in molte parti del mondo. Al perche’ e’ a tutt’oggi cosi’ attuale pensarci. Anche se la porzione di mondo in cui tu sei nata ti permettera’ di rincorrere i tuoi sogni senza fare del tuo essere donna un limite, perche’ non lo e’ affatto. Anche se la tua educazione e’ gia’ il piu’ possibile aperta e lontana da cliché (sul capitolo educazione, scrivo questa cosa ora per quando leggerai questa lettera, un domani: ho sempre detestato l’idea di comprare scope e palette alle bambine. O aspirapolveri e ferri da stiro finti. La trovo una cosa sminuente – non le pulizie in se’, ma il fatto che siano considerate compito principalmente da femmine. Davvero, da mamma poco incline ai lavori di casa, spero che nella vita tu non debba mai fare i mestieri, se devo dirla tutta. O che troverai qualcuno che li faccia con te. E l’unico motivo per cui tu oggi hai una scopetta e una paletta lilla e fuxia e’ che cosi’ la smetti di andare in giro per casa cercando di pulire con la mia scopa che e’ tre volte te…e questo fin troppo lungo inciso e’ per riflettere su come spesso noi madri, in buona fede, instilliamo in voi bimbe il seme della vostra autostima -o mancanza di-, il cosa possiate o non possiate fare. Sia chiaro, da parte mia, piccola: puoi fare tutto quello che vuoi. E rinunciare a tutto. E questo perche’ sei l’essere unico e meraviglioso che sei. Non perche’ sei donna. Perche’ sei Nina. Nessun’altro potra’ esserlo pienamente e compiutamente come te.)

Auguri alla piccola donna che piu’ adoro nella vita, al mio amore-femmina immenso, alla bimba che mi ha regalato una vita nuova, e che mi fa innamorare ogni giorno. Auguri al mio capolavoro personale, al mio sorriso piu’ bello e alla mia coccola piu’ dolce. Vederti crescere e’ un miracolo. Essere tuoi genitori e’ un privilegio.


Questa e’ una lettera con un seguito. Continueremo a parlarne, continueremo a crescere insieme. Continueremo ad essere felici di essere donne e a non fare quello che ci si aspetta da noi, se noi stesse non ce lo aspettiamo. Continueremo a fare della nostra vita il capolavoro che noi speriamo.
Continueremo a festeggiare l’8 marzo. A modo nostro. Ogni giorno. 


Nessun commento: