Da uno di quei calcoli fatti da qualche studioso inglese (che dovrebbe utilizzare I soldi dei contribuenti per ben altro), oggi, 19 gennaio 2009, sarebbe la giornata piu’ depressa/triste/difficile dell’anno. Per quest’anno. Giornata che ogni anno cambia, ma cade sempre in gennaio ed e’ calcolata sulla base del tempo atmosferico, del livello dei debiti, dei giorni che ci separano dal prossimo Natale, della presa di coscienza che i buoni propositi di inizio d'anno sono già finiti nel dimenticatoio, dei bassi livelli motivazionali e amenita’ simili.
Ora, a parte che il calcolo e’ tutto da dimostrare, ha un nonsoche’ di “fattucchiero” e implica una serie di variabili tali per cui il valore potrebbe essere riconosciuto solo in alcuni/pochi paesi del mondo (non ovunque fa freddo, non ovunque si festeggia il Natale, e i miei buoni propositi ricominciano da oggi, essendo lunedi, quindi motivazione a mille per le prossime 16 ore!), la notizia oggi ha creato in me la reazione contraria. Oggi non sono poi molto depressa. E non lo sono piu’ di lunedi scorso. Cerco di ascoltare me stessa e le sensazioni che sento, e mi dico che non e’ poi malaccio, anche se il mio oroscopo di oggi potrebbe essere accusato di terrorismo psicologico e la sveglia ha suonato impietosa alle 6.45 (il Monday morning meeting, questo spauracchio che rovina le nostre domeniche sera). Stamane pioveva, ma dopo un week-end assolato ci puo’ stare. Ed ora il sole sta facendo capolino sulle sponde del Tamigi. Ieri sono andata in palestra, quindi stasera me ne sento esentata, ed e’ quasi giorno di paga. Il cessate il fuoco a Gaza sembra tenere, e domani Obama si insedia ufficialmente. Non dico che e’ magnifico che sia lunedi, ma non me la sento nemmeno di sputarci sopra!
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